mercoledì, Dicembre 18, 2024

N.a.no. – I Racconti Dell’Amore Malvagio ( Fosbury Records, 2011 )

Quando l’essenzialità degli attimi incontra quella favolosa giostra chiamata vita si generano i sogni. L’immaginario che detta questi frangenti, quando viene tradotto, è chiamata ispirazione. Ne I Racconti Dell’Amore Malvagio, progetto di Emanuele Lapiana aka N.a.n.o, ci si trova letteralmente invischiati in una poltiglia di visioni, desideri e ispirazioni, il tutto narrato a meraviglia in un’ampolla mistica di suoni e ricami. La musicalità di questo capitolo si affida alle maschere cangianti del rock indipendente che non disdegnano smorfie emozionali di un pop condito e servito a puntino. Una venatura che non storpia la fisionomia del disco, semmai impone un sano tocco terreno a quello che pare un’esperienza onirica del tutto personale e inarrivabile. Se al favoloso palcoscenico poi si aggiungono macchine attoriali del calibro di Federico Fiumani, Pacifico, Sara Mazo e Max Collini ecco che la sceneggiatura assume i contorni di un’opera dalle potenzialità straordinarie. L’animo cantautorale di stampo pop di Lapiana si mostra come l’intelaiatura di questo progetto dalle angolature rigide ma allo stesso tempo mutevoli e inafferrabili. Basti scorgere le distanze soniche che intercorrono tra un brano come Il nuovo me, un reading che trasuda figure retoriche meravigliosamente inanellate fra di loro e Cuoricino, una sintesi di melodia campionizzata che ricorda le composizioni dei Tiromancino, per decifrare il ricco e tramutabile bagaglio sonoro a disposizione del musicista trentino. A stravolgere maggiormente questa proiezione già di per sé scompigliata ci pensa l’ironia e il sarcasmo di Squalozecca, un “tranello”di elettronica ipnotizzante, il frangente più frivolo di questo full lenght. Io accuso non risparmia sottili riflessi polemici, Gaberiana e irriverente, un misto tra narrativa, finzione e protesta da urlare allo scenario rockeggiante che si erge in sottofondo. L’estrema delicatezza dei duetti, della presenza quasi impercettibile ed equilibrata di una seconda voce, saziano questo incredibile fondale, questa tensione letteraria che trasuda dalle dodici sospensioni. Un’estetica elegante e concisa, profondamente segnata dal conformismo compositivo di Lampiana che trova la contraddizione perfetta, quella che non ti aspetti, in un atteggiamento musicale schizofrenico, senza accomodazione alcuna, quella tensione che determina la vibrante misticità dell’espressione concreta dell’intuito di un’artista. I Racconti Dell’Amore Malvagio è un album che ha dentro un mondo, lo scorcio preferito di chi sa osservare e godere senza dover per forza toccare ciò che sta amando. Una raccolta perfetta, che si presenta come la confessione di chi ha sempre preferito modellare a piacimento la realtà, piuttosto che subirla inesorabilmente.

Paolo Pavone
Paolo Pavone
Paolo Pavone Vive, nasce, e cresce fra le risaie del nord italia, salvo una lunga parentesi nel regno unito. Torna per occuparsi, di giorno dell' arte e del design e di notte di musica e scrittura.

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