sabato, Novembre 2, 2024

Nest, il nuovo album

nest.jpgNest è il nome di una band dal suono emotivo e sperimentale stanziata a firenze, la loro prima release, Drifting, è stata pubblicata dall’ottima Urtovox nel 2002 e ha ricevuto un eccellente consenso da parte della stampa specializzata, compresa l’inclusione in una delle compilation di Rocksound. Per Drifting si sono fatti i nomi di Codeine, June of 44, Dirty three, patrimonio indubbiamente utilizzato dalla band ma con la capacità di inventarsi una deriva assolutamente originale verso quella psichedelia anti-vintage che può riferirsi ora agli episodi più oscuri della new wave eighties, come all’entropia sonora dei Gastr del Sol nella versione più satura e orchestrata. Che il suono di nest dischiuda una qualità cinematica molto forte è dimostrato dall’utilizzo di una delle più belle tracce di Drifting che Antonio Bellia ha sfruttato come soundtrack insieme ad un brano strumentale della band, per Ore d’aria, il suo documentario sulla vita di Silvia Baraldini dove figuravano tracce di PGR, CSI e GoodMorningboy. Spiace davvero che il secondo episodio della band, registrato da pochi mesi negli studi di Alpha Dept. Recording studios, sia ancora in cerca di una collocazione distributiva; segno di semplice disattenzione, oppure dello stato di salute truccato di alcune indie-labels italiane che si propongono con il travestimento di una promozione adulta per sciorinare un catalogo di ormoni adolescenziali? Per fare il nome di un cervello in fuga, Paride Lanciani e i suoi Instrumental Quarter (di cui avevamo parlato da questa parte) gioca da tempo le sue carte altrove, ci si augura non debba essere una costante per chi propone un certo tipo di musica, fuori dal “layout” di tendenza made in italy, sottoposto a repentine revisioni anche da parte della stampa specializzata. Si obbietterà che è storia vecchia e che capita a moltissime band dopo l’album di debutto; purtroppo in Italia capita troppo spesso. Indie-eye ha avuto l’opportunità di ascoltare il nuovo lavoro di Nest; alla consueta line-up composta da Giovanni chessa, Luca Petrarchi, Riccardo Dugini, Nicola Amoja coadiuvati dal violoncello di Francesco Dillon, si è aggiunta la voce vibrante e cristallina di Eva Bruschi in alcune tracce. L’album è stato missato da Giacomo Fiorenza e Francesco Donadello all’Alpha Dept di Bologna. Un’occasione per vedere i Nest dal vivo si presenterà il 20 aprile al Klyk di Firenze.

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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