Noisedigger, interessante etichetta Parigina attiva sin dal 2002 con un catalogo di artisti difficilmente individuabili in una tendenza sonora specifica, all’inizio del 2006 ha acquisito un nuovo nome, Newpauletteorchestra, attivi dal 2003 e con un primo album ufficiale uscito all’inizio di quest’anno per la label francese. Alcuni assaggi erano già disponibili dal profilo Myspace della band, dove il breve profilo parla semplicemente dell’amore per i Pixies, Gainsbourg, la scrittura e la scena. In effetti l’approccio francofono-recitativo nella voce di Emanuelle assume una forma ritmica interessante che esce dai margini del solito noise derivativo ormai da generazioni; Newpauletteorchestra sembrano forzare i margini di quel rumorismo che si è ormai chiuso in una forma sostanzialmente pop anche in termini negativi; una traccia come Sex In Dallas si 
serve in modo brillante del segno di Gainsbourg per Anna Karina e procede con textures tra i Sonic Youth più concisi e immediati e le derive tribali e psichiche di Village of Savoonga; davvero c’è amore per la scrittura. Dopo i primi stimoli abbiamo avuto modo di ascoltare l’album per intero, preziosa conferma di un suono coltissimo che con l’incipit erotico de La Nouvelle gènèration disegna un tracciato erotico scandito dal free talking di Emanuelle e tagliato dalla spietata chirurgia basso/chitarra, anche in questo caso l’orgasmo post-gainsbourg è un distillato irriconoscibile rispetto al modello. Dèbordements non lascia tregua; attacco tagliente e ossessivo alla ricerca di un’apertura nell’accenno di un refrain melodico che gioca contro l’intensificazione e la ripetizione, un po’ come se si trattasse di un brano degli shellac liberato da quell’ontologia monolitica verso un utilizzo debordante delle tessiture e delle risonanze. Sorprende l’anima soul di Soyons fiers part I, Tricky scarnificato e ridotto a 
sound design per il parlato di Emanuelle che qui non regola la cronometria ma si perde e si fonde con l’incedere ritmico di basso e chitarra. Anche Alice, ballad oscura e melodica, probabilmente l’episodio piu marcatamente pop di tutto l’album, disperde quest’illusione in un assetto ritmico predominante che preferisce l’oscurità e un erotismo di matrice Jazzistica ai tracciati della narrazione tradizionale. Quelqu’un de bien riprende questa vena black sottocutanea che attraversa in modo oscuro e misterioso parte del lavoro dei Newpauletteorchestra; è un brano a metà tra l’ossatura di un trip-pop elettrico che si trasforma in ossessione rumorista. Rèvolution introduce un piano bellissimo che trascina con se i residui di un soul bianco minaccioso e disintegrato dai cluster quasi industriali delle chitarre, viaggio verso un espressionismo visionario che trova più di un riferimento nella musica di Sun Ra e nelle suite infinite di Deodato. La seconda parte di Soyons fiers è uno strano interludio di urgenza punk violentissima; talmente saturo da risultare irresistibile e disturbante allo stesso tempo; preludio per Tenir droit I e II; commovente apertura verso l’universo di Brassens nella prima parte e chiusura strumentale e cinecentrica nella seconda. Newpauletteorchestra sono indubbiamente tra le band francofone più convincenti e interessanti in circolazione. Per alcuni preascolti consigliamo la sezione audio del sito ufficiale e naturalmente il profilo myspace della band.
newpauletteorchestra # 3
