lunedì, Novembre 25, 2024

Oh No Ono – Eggs: la recensione

Un nuovo album per gli Oh No Ono, psichedelica formazione danese dal nome che richiama l’altrettanto fuori di testa vedova Lennon. Giocando sul titolo del disco, direi che queste “uova” non sono di cioccolato, sono uova vere, decorate a mano con un caleidoscopio di colori e tonalita, cariche di sovrapposizioni e minuti dettagli talvolta invisibili. Come un tappeto di provenienza orientale, come frammenti di vasi greci, come pagine del diario di un adolescente. Gli Oh No Ono attraversano con apparente tranquillità pagine della storia della musica tra classicità e sperimentazione: dai Beatles e i Rolling Stones più lisergici (Penny Lane e She’s Like a Rainbow) fino alla new wave degli 80 (si veda l’attacco di “Helplessly Young”, in odore di R.E.M. d’annata) e dei nostri giorni ( “Internet Warriors” è molto ispirata dall’inno “Kids” dei MGMT). Emergono comunque le radici scandinave, citate in formati che hanno il sapore di mini opere rock quali “Icicles” e “Eve”. Eggs è un disco che si fa ascoltare spesso e ad ogni ascolto qualche frammento si stacca per fissarsi nella mente. Questo è quello che succede con un buon disco.

Elia Billero
Elia Billero
Elia Billero vive vicino Pisa, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo Comunicazione Media e Giornalismo), scrive di dischi e concerti per Indie-eye e gestisce altri siti.

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