venerdì, Novembre 22, 2024

Papercuts – Fading Parade (Sub Pop, 2011)

Prendi Chills, con quelle chitarre lì. Non è proprio il pezzo forte del disco, eppure ha faccia, braccia, corpo e gambe proprie. Poco importa quanto sia stato il tempo passato dinanzi allo specchio vivisezionando l’anima di qualcun altro. Il coraggio sta proprio nel dilapidare il proprio pacco di inclinazioni (ereditato al pari del colore degli occhi) senza mai chiedersi come dovrebbe suonare la propria roba. Papercuts da San Francisco California. Leggasi pure Jason Quever and “his magical band”. Fading Parade è ciò di cui parliamo. Non irresistibile al pari delle morbide fruit joy ma, mettiamo la voglia di spazi aperti, soffici, immateriali e poniamola direttamente proporzionale alla ferma, assoluta volontà che questo inverno polare vada a farsi strabenedire, ne vien fuori che tutto quanto profondono queste dieci tracce ci prende e parecchio. Probabilmente ancora orfano di non so cosa (ed iddio solo sa quanto mi piacerebbe scoprirlo!) eppure godibile quanto lo è adesso la mia borsa calda. A tratti irriverente, a tratti morbosamente avvolgente, la musica dei Papercuts è ottimo campione di stargazing pop nella sua accezione più pura, ammesso che esista un’accezione pura di ciò che Beach House e Fleet Foxes hanno tolto dalla costola della garage sixties marca East Coast. Sinotticamente, a voler essere precisi, Fading Parade eredita il corredo cromosomico dei The Byrds (Marie Says You’ve Changed, Do you really wanna know) mantenendo proprio quella scrittura estroversa e quel profumo penetrante con fragranza ‘80 degli ubiqui Jesus and Mary Chain (sì, ancora loro!). Dieci episodi di una dreaming pop saga piacevole in cui si alternano anche protagonisti illustri del calibro di Magnetic Field, Vampire Weekend (si ascolti la superba I’ll See You Later, I Guess o Do What You Will), Spacemen 3 (Wait till I’m dead) a figuranti esperti come Windsor for the Derby e The Clientele (Charades, The Messenger). Nessun eureka! per carità ma…via giù di play it again, ne ho davvero bisogno.

Papercuts su myspace

Francesco Cipriano
Francesco Ciprianohttp://admin
Francesco Cipriano classe 1975, suona da molto tempo e scrive di musica.

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