Il curioso nome del trio fa subito pensare ad un figlio illegittimo che i Talkin Heads possono aver lasciato in Germania, probabilmente a causa di una scappatella di David Byrne in seguito ad un esibizione berlinese. Questa bizzarra unione fa nascere un progetto in cui la New Wave del gruppo newyorkese si fonde con l’ossessività quadrata degli Einsturzende Neubauten. Ulteriori e altrettanto importanti influenze si ritrovano nel singolo (due canzoni in tutto) prodotto da Alessandro Camilletti (voce), Giorgio Mozzicafreddo (basso/chitarra) e Luca Carlini (chitarra). 2009, anno di fondazione del gruppo nonché prima canzone dell’album, ha un testo scarno e minimale dove si elencano aspetti più o meno inquietanti della società contemporanea. Il cantato ricorda da vicino Franco Battiato, mentre la musica deve un’importate tributo ai Joy Division. Un Uomo, che ha una poetica maggiormente immaginifica ed ermetica (sulla propria pagina di fb il gruppo cita Ungaretti e Carmelo Bene), è ricca di riferimenti colti fra Nietzsche e Adriano Celentano, con evidenti richiami al punk italiano degli anni ‘80, quello di Diaframma e CCCP. Un disco che, per quanto originale, divertente e curioso possa essere, risulta comunque datato e fondamentalmente inattuale. In definitiva, però, ci riserviamo il giudizio ultimo su questa band al momento in cui potremo gustare di una maggiore quantità di carne al fuoco.