Il primo album dei Set in sand intitolato open on holidays esce a breve per Abandon Building records ed è una fusione interessantissima di IDM, scultura sonora e materica di Reichiana memoria e un bombardamento hip-hop sottocutaneo davvero irresistibile, generato di volta in volta con gli stereotipi di certo post rock, con il campionario elettro-organico dei Matmos e con l’occhio probabilmente puntato sui primi Autechre e su Aphex Twin più di ogni altro riferimento possibile. L’interferenza digitale (cavi, disturbi, frequenze, mobiles) è la genersi ritmica preferita da Lendin Hopes, il polistrumentista dietro al moniker Set in Sand. Quello che è interessante è che le metamorfosi musicali del progetto, dal 2000 ad oggi, sono state scandite da revisioni radicali; è probabile che Open On Holydays preveda delle tracce cantate sulla linea di un post-folk elettronico che ci incuriosice molto. tra le altre cose, set in sand ha contribuito con una traccia alla realizzazione di Subvaritrax, la compilation pubblicata dalla Subvariant Recordings dove hanno partecipato artisti come Quench, Ochre, Tim Koch, Matthew Mercer e molti altri. Per l’ascolto di alcuni samples di Set in sand è necessario recarsi presso il profilo myspace di riferimento mentre per ascoltare un estratto dal contributo per Subvaritrax, c’è questa pagina con player direttamente incorporato in una sezione del sito dell’etichetta di Chicago.