Rob Maddison – voce, batteria, synths, melodica, chitarre, theremin, diavolerie e giocattoli, insieme ai cadetti Helen Maltby -sax e viola; Ian Burton – fiati; Ben James – Slide guitar; più una serie di telefoni giocattolo, una melodica per bimbi, synths appiccicosi, vibrafoni in miniatura e piccole batterie per bambole; costituiscono l’universo sonoro di Spaceships are cool un combo di Nottingham davvero molto interessante che a nostro avviso gioca con gli stereotipi di certa psichedelia post-contemporanea in modo più convincente e ludico di band come The Polyphonic spree; al di la di ovvi riferimenti di superfice (dai Mercury Rev all’indietro tanto per intenderci) il songwriting è decisamente di matrice inglese e ricorda quella fusione tra folk e poptronica che caratterizzava band come Pram. Spaceship are cool è ancora nel limbo unsigned, ma non dovrebbe tardare a trovare una degna collocazione, la prima produzione full lenght è in fase di completamento e Indie-eye consiglia il download di Winterlights, traccia sostenuta da una sutura orchestrale davvero suggestiva, e Sleepy dust, divertissment pop con retrogusto micromusicale davvero molto divertente. Per altri suoni e informazioni, al momento la stazione ufficiale di Spaceships are cool è il solito, ipertrofico, maledetto, sfruttato, insultato, spiato, myspace