Non me ne voglia questo power-trio di Philadelfia che da oltre dieci anni ci delizia con la solita tiritera ma, nulla da fare! Non sono per niente convinto. Sacrifice and Bliss si presenta alle nostre orecchie come una monografia heavy (per di più totalmente strumentale) scongelata direttamente da un passato (ahimè) ormai remoto. Così, tanto vale gettare subito la spugna. Neanche, infatti, quando i nostri tre audaci musicisti si muovono tra le tortuosità dai tratti ammiccanti del southern-rock per poi inerpicarsi sugli scoscesi delle sfuriate asfittiche progressive riesco a concentrarmi (sebbene comunque siano ciò che di meglio questo disco possa regalarci). Inutile dire poi che lo stoner con slanci doom ed i tentativi beceri di aggiungere del mascara alternative-noise-math, sebbene efficaci per le orecchie dei nostalgici, sembrino assolutamente rimasticati come un chewing-gum passato disgustosamente di bocca in bocca. Qui l’esito ci appare grottesco quasi quanto il restyling di una tardona. I suoni sono più che dignitosi, per carità (la mescolanza storica con la Toletta di Joe Lally (Fugazi) ed il matrimonio più attuale con Steve Albini sono degli ottimi indizi) ma davvero nulla di nuovo nelle schitarrate virtuose degli Stinking Lizaveta.