Francesco Reffo, Marco Simioni, Alberto Bettin alias The Junction, trio di casa Padova che si presentano al pubblico con Let Me Out, album di esordio. Sebbene il disco rappresenti la prima prova officiale per la formazione veneta, The Junction hanno alle spalle una significativa gavetta fatta di live, contest e un mini tour a Londra.
Undici tracce briose e accattivanti che rendono l’album un lavoro gustoso, nonostante talvolta incappi nella ripetitività. Di certo The Junction si distinguono per delle intuizioni brillanti e dei riff decisamente centrati, ma, purtroppo, sembrano non dare loro continuità nello sviluppo del brano. Run And Look Away, per esempio, può vantare un un attacco e un riff di chiusura d’impatto, alla Art Brut, ma perde tutta l’energia accumulata sul ritornello. Allison, che apre con richiami a I Miss You dei Blink 182, si traduce in un pigolio dalle nostalgie punk. Your Answer (Arab Spring) offre a The Junction una migliore prova, grazie anche alla predominante linea di basso, così come la seguente Betu’s Dance. Portavoce del lato melodico e trasognante del disco, è Sleeping Dancer, una ballata semi romantica dalla struttura lineare e spensierata, al pari della precedente Mayday.
Figli putativi dell’odierna tradizione britannica, The Junction sembrano aver modellato il proprio stile sulle note dei Franz Ferdinand e degli Arctic Monkeys. Si può quindi dire che Let Me Out è nettamente ispirato dai suoni provenienti dall’oltre Manica, malgrado questa ispirazione sembri scolorare nell’emulazione tout court, senza particolare inventiva o innovazione. Un peccato, se si considerano gli ottimi ganci che costellano l’album e che mettono in luce le potenzialità del trio. Un gruppo da seguire in attesa di una migliore seconda prova.