La Biografia di The Love Gods che è possibile leggere sul sito ufficiale della band, racconta qualcosa che si avvicina al plot di una fiaba Indie, che se analizzata con attenzione, riserva comunque una lettura dei fatti piuttosto interessante. Deah, splendida ragazza e abile violinista, si guadagna da vivere come Busker per le strade di Parigi, viene notata da Art che la convince a registrare alcune tracce nel suo studio di registrazione casalingo. Decidono di trasferirsi a Londra insieme, si uniscono ad un baterista (Rob) e ad un bassista (Mezza) e insieme danno i natali a The Love Gods, un combo stanziato a Brighton che per il potenziale live si avvicina al contratto con una Major e viene subito rivomitato a mangiare la polvere del palco per una trattativa mai conclusa. Con spirito totalmente autonomo, The Love Gods, aprono il loro sito ufficiale, si autoproducono un paio di Cd e li vendono attraverso il loro e-shop con tanto di merchandising, fottendosene dei parassiti per i diritti fonografici, delle etichette, della distribuzione ufficiale. Ma quello che è davvero interessante, è lo status professionale che The Love Gods hanno acquisito in Inghilterra e in altri paesi Europei in virtù delle loro sonorità epiche e grazie a situazioni live che hanno sfiorato anche la diffusione mainstream; basti pensare al tour con i Fun Lovin’ Criminals, agli show di supporto a The Darkness, alla fama raggiunta in Inghilterra come una delle rock band con il live-set tra i più incendiari del paese; a questo proposito la documentazione messa su da Uk Music Search è un utile strumento di consultazione. E in effetti il suono di The Love Gods ha tutte le carte in regola per scalare qualche charts; è un post-hardcore muscolare, rivisitato attraverso la forza gitana del meticciato; potrebbero piacere a Tony Gatlif per il loro potenziale comunicativa e in funzione della struttura spiraliforme della musica che producono. Indie-eye ha pensato ad un’illustre meteora a metà tra le tentazioni del mercato e la diffusione autonoma come Mary’s Danish, soprattutto per la free form di un sax assassino che li accumuna, e al rock blues tagliato con l’accetta dei Sister Double Happiness. Indie-eye vi invita a visitare la pagina della band presente su Myspace per lo streaming di alcune tracce e vi propone il download di un brano sessualmente irresistibile, tratto dall’ultimo CD della band.
- Scarica: Mucha Lucha Full