Chi ha seguito con passione e dedizione tutta l’epopea di Matt e Bubba Kadane a partire dagli anni ’90 sa che i due fratelli hanno bisogno di tempo per comporre un disco. Pochi e imprescindibili sono stati gli album dei Bedhead, pochi e significativi sono stati i lavori firmati con la sigla The New Year. Tutto suona così familiare eppure, a un tratto, diverso in questo nuovo e omonimo capitolo della saga. Si intuisce fin dal crescendo iniziale di “Folios” che è cambiato qualcosa. Una sensazione, un’atmosfera che pervade l’intero album e che si fa largo tra le consuete melodie, tra le chitarre profonde e gli arrangiamenti minimali. Se la continuità con il passato sad-slow-core è comunque garantita dalla discreta presenza di Chris Brokaw (uno che di ‘lentezza’ se ne intende…) e da quella di Steve Albini, per la prima volta il suono dei fratelli Kadane è improntato alla ‘leggerezza’. Rispetto ai Bedhaed già le precedenti prove a nome The New Year si distinguevano per uno spiccato avvicinamento a una forma-canzone più tradizionale, ma qui il passo è ulteriore. La malinconia che ha sempre caratterizzato il loro suono si fa quasi romantica, rassicurante, compiaciuta. La morsa della disperazione che prima attanagliava durante l’ascolto lasciando incapaci di fare qualunque cosa che non fosse fumare l’ennesima sigaretta è qui attutita, come spuntata. Non c’è più rabbia, ma si respira piuttosto il profumo di una triste, rassegnata pace. Nella conclusiva “The Idea Of You” si intravede addirittura della speranza. Tutto ciò non vuol dire che si tratti di un brutto disco anzi, la presenza di queste due dimensioni antitetiche e così immediatamente percepibili produce un effetto spiazzante che assicura un ascolto intenso. Se siete pronti a seguire i fratelli Kadane anche su questo nuovo sentiero, “The New Year” vi regalerà delle canzoni splendide, animate come sempre da una scrittura fuori dal comune. Meritano senza dubbio la citazione il singolo “The Company I Can Get” e la bellissima “Seven Days And Seven Night”, così come le spigolosità anni ’90 di “The Door Opens” e “X Off Days”.