giovedì, Dicembre 19, 2024

The Walrus – Hanno ucciso un robot (Garrincha Dischi, 2012)

Possono l’allegria e la voglia di fare sopperire alla scarsa originalità e alla generale mancanza di inventiva? A seconda della risposta apprezzerete o meno Hanno ucciso un robot.

L’energia e la passione che i The Walrus hanno impiegato per realizzare il loro secondo disco è direttamente proporzionale a una generale inconsistenza dei testi (ad eccezione di un paio di ritornelli azzeccati) che soffrono della sindrome della coperta corta: laddove i temi si fanno impegnati la poesia sembra scomparire. Le melodie inoltre risultano, seppur orecchiabili e piacevoli, già sentite: il pop-punk trito e ri-trito di ‘Specchio’ e ‘Signorina Delirio’, quello dei primi anni 00 per intenderci, o il tipico rock all’italiana di ‘Dai Con la Vita’, che tanto ricorda Nek. I vari riferimenti, pescati dall’ambito più o meno indie, risultano troppo dispersivi per indicare una direzione precisa di cui l’album avrebbe così bisogno: troviamo i Bluvertigo in un ipotetico featuring con Alberto Camerini in ‘Non puoi fare finta’, il Bennato di Sono solo canzonette nel cantato di ‘Sogno’ e i Baustelle in ‘Ma Hollywood non imparerà mai’ e ‘Shirley Temple’, dove Marta Bardi sembra una novella Rachele Bastreghi. Questi ultimi due sono indubbiamente i momenti meglio riusciti dell’intero lavoro. Non si può dire che questo sia un prodotto poco curato o noioso, ma non si può certamente affermare che rappresenti qualcosa  di nuovo, neanche come tentativo. Spiace dirlo ma questa prova dei cinque livornesi non risulta convincente, sarà la mancanza di esperienza o un progetto che risulta ancora in divenire, ma qualcosa sembra essere andato storto. La speranza è che sia solo un iniziale passo falso in un percorso che possa meglio delinearsi in futuro, perché le capacita per “sfondare” sembrano esserci tutte, vanno solo focalizzate con più attenzione.

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The walrus, il video di specchio

The Walrus su myspace

Macchina volante | Così diverso | Specchio | Sogno | Signorina Delirio | Ma Hollywood non imparerà mai | Shirley Temple | Dai con la vita | Lento erotico | Il tipo giusto | Non puoi fare finta

Prodotto, registrato e missato da Lorenzo Ori, presso il Loz Studio (Bologna). | Masterizzato da Giovanni Versari. | Giorgio Mannucci (voci, chitarre) | Francesco Pellegrini (chitarre) | Marta Bardi (voci, tastiere) | Dario Solazzi (basso) | Alessio Carnemolla (batteria, tastiere) | Grafica di Francesca Lombardi [/box]

Emanuele Lanosa
Emanuele Lanosa
Emanuele (detto Lello), 25 anni, ha terminato nel 2009 gli studi universitari, concludendo la sua carriera accademica con una laurea alla Statale di Milano in filosofia teoretica su Charles Taylor. Coltiva interessi quali basket, cinema, letteratura e ovviamente musica.

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