Tobacco è un progetto assolutamente interessante, caratterizzato dall’onnipresente acidità del suono, un ronzio poderoso altrettanto disturbante che orecchiabile, vale la pena di notare, allora, che l’EP L.A. U.T.I. è un picture-disc in edizione limitata dove i colori forti, vitali, fondamentalmente pop, sono accessorio di immagini e contenuti aggressivi, soft-fetish, programmaticamente porno. Calzante la definizioni di Avant-rap per questo EP che gira attorno all’idea di collaborazione, alle basi dirompenti di Tobacco sono stati affiancati alcuni artisti rap vecchi e nuovi, nomi come Anti-Pop Consortium, DoseOne, Height, Icicle Frog, Rob Sonic, Serengeti, Zackey Force Funk, secondo l’ineccepibile supposto che, se Tobacco ha prodotto due album come Fucked Up Friends e Maniac Meat dove la violenza dei synth convive con pesanti beat hip hop, allora registrare un disco rap sarebbe stata un’ottima idea. Detto questo, è difficile negare che Lamborghini Meltdown sia il miglior episodio di L.A. U.T.I, certamente il brano meno incanalato, dove il rap c’è, si, ma la musica di Tobacco non è accessorio di alcun artista-progetto, il brano piuttosto anticipa, o così fa credere la sua posizione in chiusura, il nuovo corso, nuove avventure, il termine non è mai stato così adatto. Ottimo anche The Injury con DoseOne, belle le voci, linee vocali trasformiste muovono la canzone con sapienza e ironia attraversando percorsi distorti e piacevoli aperture. L’incontro più felice de L.A. U.T.I sembra quello con Icicle Frog, Unholy Demon rythms è il primo episodio veramente credibile di naturale convivenza fra Tobacco e il rap (potrebbe allarmare la tarda posizione in tracklist ma l’album vale comunque l’ascolto), il brano spicca grazie alle atmosfere ansiogene, alle voci un po’ folli, malate sulle pulsazioni profonde della base, e al contrasto fra questi elementi e il simpatico accenno Kraut-Space-Rock del synth. A proposito di rock e dintorni, si discosta dal discorso rap-hip hop la collaborazione con Serengeti, l’attacco di Tick Scoops rievoca il migliore Tricky grazie alla base pseudo Trip Hop devastante, incendiaria, la migliore delle ambientazioni per un incedere ipnotico e sensuale dove tutti gli elementi, dalla voce alla struttura, collaborano all’elaborazione di una formula datata, rigenerata, moderna. Nel complesso l’universo di Tobacco è estremamente affascinante, l’abbondanza degli effetti, il culto della distorsione, sempre a tinte acide, colpiscono immediatamente l’ascoltatore, tutto senza scalfire l’innegabile raffinatezza dei suoni, la cura del particolare sempre in primo piano e, soprattutto, il gusto per l’invenzione. Quello che ne L.A. U.T.I, probabilmente, non funziona del tutto è legato al discorso appena concluso, se Tobacco spicca soprattutto per inventiva e carenza di malizia, sviluppando un progetto di genere, per quanto contaminato e avanguardista, finisce per mettersi al servizio della canzone (complessa mediazione per una vocazione violenta) disinnescando con la continuità stilistica, specialmente dove il melange funziona, tutta la potenza eccentrica del padrone di casa, un po’ come nei quadri su commissione di un artista geniale. Non è mai stato così intrigante attendere cosa verrà di nuovo.