Stando ai dati a mia disposizione (di cui non ho assoluta certezza) il disco in questione sembra essere stato registrato tra il 2005 e il 2006, e uscito nel 2009. Questo potrebbe spiegare il perché di un disco che non è male, ma sente diversi anni sulle spalle. Forse troppi. Certo non era neanche 4 anni fa un capolavoro di innovazione e freschezza, ma poteva pur sempre suonare alla moda. Ora purtroppo non trova nemmeno quella dalla propria parte. Il brit pop al retrogusto vintage della numerosa formazione piemontese (7 elementi) conserva una buona tecnica compositiva, ovviamente in stile, alcuni (altri più scontati, sono pur sempre ben cantati) giri vocali sono astuti e interessanti, e l’ ascolto completo stuzzica la voglia di sentire questi ragazzi dal vivo, forse la dimensione più peculiare della band, almeno questo sembra trasparire. Inevitabile la dispersione, in mezzo a tanta similarità con altre band, specie quando canti in inglese e fai certa musica, e la concorrenza è sterminata e spietata. Devi essere bravo, carino, tirartela. I nostri esistono da tredici anni, non sono più adolescenti, queste cose le dovrebbero sapere. Però sembrano simpatici, se non altro è un buon punto di partenza.