Era un po’ il nostro sogno quello di organizzare una rassegna musicale e trasversale in un luogo storico di Firenze. Meglio della Sala Vanni, in Piazza del Carmine, crediamo non fosse possibile trovare. E, dal prossimo Giovedì 6 Marzo, per la precisione alle ore 21,00, il nostro sogno diventa realtà ed avrà inizio “Tra rock e affreschi, tre notti in Sala Vanni”. Si tratta di una rassegna che si snoderà in tre serate, due nel mese di Marzo ed una a Maggio, e che vedrà esibirsi progetti che abbracciano il Rock nella sua accezione più trasversale ed eclettica. Rock che, in questo caso, assume un termine particolare. Lo intendiamo principalmente come attitudine, passione e voglia di mettersi in discussione. I gruppi scelti per la rassegna partono da quella che può essere considerata una struttura Rock, per poi trasformarne suoni, tempi e immagini. Dal progetto del canadese Dan Snaith, in arte Caribou (gio 06/03), che vive fra parti sperimentali, elettronica e psychedelic Pop, agli arpeggi ed al sound seventies degli americani di Washington Dead Meadow (dom 16/03) per poi chiudere con il prologo di Maggio e con le meraviglie ambient e post-rock dei Gregor Samsa (gio 15/05), quartetto di Richmond, Virginia. Gruppi e progetti che nel loro genere non hanno eguali e che mai si sono fermati a Firenze. Con la rassegna “Tre Notti in Sala Vanni”, l’associazione culturale Reality Bites si conferma, così, come uno degli enti e promoter più attenti alla commistione fra nuove tendenze e classicità. La Sala Vanni di Piazza del Carmine, d’altro canto, è la cornice più in target con questo tipo di esigenze. Particolare attenzione è stata rivolta anche alla voglia di tenere il costo del biglietto quanto mai contenuto. Tutti e tre i concerti, infatti, avranno un biglietto di ingresso di 10 euro. “Tre Notti in Sala Vanni” vuol dire curiosità verso suoni moderni ed una musica da ascoltare con la testa e con il cuore.
Prima serata Giovedi 06 Marzo – CARIBOU
Il nome che si cela dietro il progetto Caribou è quello del musicista canadese Dan Snaith arrivato ormai al suo secondo disco con questo nome ed al quarto con la sua band. Fino a tre anni fa, infatti, i lavori di Dan Snaith uscivano con il moniker Manitoba. Poi, per problemi di omonimia, è stato trasformato in Caribou. Intatta è comunque rimasta la sostanza del Nostro: psychedelic pop d’autore con un tocco di elettronica à la Boards Of Canada. Il titolo dell’ultima fatica dei Caribou, “Andorra”, si riferisce ad una zona di montagna tra la Spagna e la Francia, luogo mitizzato e magico nella mente di Snaith, che fa da sfondo romantico alle melodie del disco. Atmosfere bucoliche e surreali supportate da una vera band, synth dolci come la vita di campagna e testi poetici adatti ad essere decantati più in un teatro che in fumoso rock club. Levanti oldies in stile Byrds e tanta psychedelia dal sapore sixties. I Caribou dal vivo raggiungono la propria dimensione ideale, tecnici come pochi e con un approccio molto più rock di quanto possa trasparire dai loro album. Dan Snaith è un musicista autodidatta, un genio capace di suonare batteria e synth e cantare allo stesso tempo. Dal vivo la formazione comprende ben due batteristi, posizionati uno di fronte all’altro, un chitarrista ed un bassista.
http://www.myspace.com/cariboumanitoba
Domenica 16 Marzo – DEAD MEADOW
Indubbiamente, quando si parla dei Dead Meadow, si parla di uno dei più interessanti e creativi gruppi attualmente in giro in ambito psichedelico. La band, che fu concepita inizialmente come un trio (Jason Simon – chitarra e voce, Steve Kille – basso e Mark Laughlin – batteria) affonda le sue radici nell’hard rock degli anni ’70, in particolare nei riff miliari dei Black Sabbath, tuttavia rivestiti della carica apocalittica del doom. Con gli anni, a dire il vero, il trio è diventato un quartetto ed il suono granitico ha lasciato spazio a sfumature sempre più psychedeliche ed avvolgenti. L’ultimo lavoro della band, “Old Growth”, uscito la scorsa settimana, è infatti un capolavoro assoluto ed è la definitiva quadratura del cerchio. Sofisticazioni jazz e sound seventies ci conducono a braccetto verso lidi inesplorati. Poetici ed ipnotici, grazie soprattutto alle liriche di Jason, i Dead Meadow raggiungono l’apice della loro carriera. Echi di Allman Brothers in trance ed atti lisergici di vena Floydiana era-Barrett.
http://www.myspace.com/deadmeadow
Giovedì 15 Maggio – GREGOR SAMSA
I kafkiani Gregor Samsa, provenienti da Richmond, Virginia, sono stati un’assoluta rivelazione ed un bagliore accecante nel 2006, anno in cui è uscito il loro secondo album, “55:12”. Il suono delle band è un qualcosa di mistico ed obliquo di chiara matrice post-rock. Ma sono i contorni che stupiscono. Parti Ambient dilatate, atmosfere che ricordano quelle del periodo d’oro di casa 4AD, struttura che gioca fra implosioni ed esplosione stile Mogwai e Godspeed You! Black Emperor, Codeine e Low. Claustrofobici, come la sensazione che vive il protagonista de La Metamorfosi, i Gregor Samsa sono quanto di più affascinante ed intrigante ci sia capitato di ascoltare negli ultimi anni. Presenteranno il loro nuovo disco, “Rest”, in uscita a fine Aprile. Immensi.
http://www.myspace.com/gregorsamsamyspace
Tre Notti in Sala Vanni – Info e contatti
Organizzatore: Reality Bites
Info: Leonardo Giacomelli / 347 4730894 / leonardo@realitybites.it
Ufficio Stampa: Gabriele Giustini / 338 4076058 / gabriele@realitybites.it
Web: www.realitybites.it