I Vessel sono Alessandra Gismondi (già con Pitch e Schonwald), Corrado Nuccini ed Emanuele Reverberi (entrambi Giardini di Mirò). Il loro è un progetto abbastanza ambizioso: “Tales Of A Memento Island” è infatti il primo di una serie di tre EP che usciranno in questo 2010, sui temi del ricordo, del desiderio e della rinascita. Come si può capire fin dal titolo, in questo caso si parla di ricordi. Quali ricordi? Soprattutto degli anni ’90, con sonorità che si ricollegano più o meno direttamente a My Bloody Valentine, Slowdive e Ride e ancor di più ai Jesus & Mary Chain, oltre che con un paio di canzoni legate direttamente all’immaginario di quel decennio. “Ninety’s Lover” è infatti un perfetto e languido duetto shoegaze che cita, tra gli altri, Pavement e Sonic Youth, mentre “Memento List” è una vera e propria lista di elementi, musicali e non, degli ultimi anni del millennio scorso, in cui trovano posto le Babes In Toyland, Ayrton Senna, la Playstation e il Tamagotchi, tutti uniti nel nome della nostalgia. C’è poi spazio anche per richiami ai decenni precedenti, con chiari riferimenti ai grandi songwriters anglofoni degli anni ’60 e ‘70, primo tra tutti Leonard Cohen, omaggiato con la cover di “First We Take Manhattan”. Le stesse atmosfere, sempre filtrate attraverso una sensibilità più moderna, sono presenti anche in “The System”, carica di malinconia tra piano, chitarra acustica e nebbiolina shoegaze, e da “Vessel, The Song” e “Frigid Moon” (quest’ultima veramente un capolavoro), entrambe esempi di classe cristallina, sia nella scrittura che nell’esecuzione, e di capacità di emozionare ancora oggi pur dando uno sguardo al passato. Ora non ci resta che attendere gli altri due capitoli della trilogia, con la quasi totale certezza che nemmeno loro deluderanno.