Candy Fish – So long and thanks for the Candy Fish (Reverb Nation, 2012)

Già dall’artwork minimale utilizzato dai Candy Fish e dalla bustina gialla che avvolge il promo vedo tracce che mi riportano a qualcosa che ho già visto e forse sentito. Su Internet inventarsi Sherlock Holmes è molto più facile, e infatti salta fuori il nome di Gianluca Rimei, deus ex machina dietro questi Candy Fish e i meno recenti Lowbrow! (qui recensiti), progetti che all’ascolto sembrano più che padre e figlio quasi fratelli. Dove i Lowbrow! avevano inserito Fragment #1 e #2, la versione 2012 parte con il terzo frammento, totalmente casuale (ricorda esperimenti falliti con il tasto Rec della mia Farfisa), forse per depistare le tracce. Red vs. Blue, la canzone seguente, riporta tutto alla normalità, cela la maschera al pescetto dolce e scopre l’anima pop avvolta in un pesante cappotto di 8-bit USA, specie la costa Ovest, e melodie zuccherate. La successione nella playlist scopre un lato più sorridente di Rimei, rispetto al precedente lavoro: da coro da spiaggia in From Brisbane to Here, da risveglio mattutino ancora pieno di incertezze sulla giornata da trascorrere in Delicious (dal quale capiamo dove ha pescato l’elettro-Jovanotti di Ora), da …A Toys Orchestra se suonassero le rumbe in Panic Attack. Non manca il tributo, anzi, la citazione, anzi, la vera e propria appropriazione verso i Lowbrow! di The Good One che svetta nella sua punta di sofferta delusione. Chiude Everything’s On Fire, in coppia con Shijo X, crescente nell’orchestra di mini Korg e di altri prodigi dell’elettronica, e un altro frammento nascosto. La saga Rimei così continua, con mille possibili variazioni sul tema, attestandosi con questi due episodi sul lato oscuro e luminoso del synth-pop. Si attendono altri prodigi.