Quando ci vuole un break, come diceva una nota pubblicità, c’è bisogno di ristabilire i sensi a livelli originali con una scossa che ci sia familiare per non impaurirci ma di una certa intensità. Ecco, Il Vaso di Pandora, quando scoperchiato, sa di strattonata da un amico in un momento di crisi. Perchè quando parte Fuori non ti aspetti altro che chitarre sfondaportoni, un giro che potresti associare ad altri dieci artisti che hai già sentito ma in un momento in cui non c’è troppo da fare i pignoli. Quando attacca a cantare Antonella Farace c’è poco da fare, ti viene da pensare all’altra Antonella dalle tonalità altissime e purissime, la Ruggiero sotto psicosi e crisi d’identità. E si adatta bene, secondo il modello Dolores O’Riordan–Cranberries, su momenti elettrificati e distorti, a velocità variabile. Hard rock sintonizzato sui nineties, quindi in sentore di seventies ma riproposto ad hoc. Exit si appropria anche delle tematiche escatologiche in stile Matrix, e niente potrebbe più coincidere con lo scossone di cui accennavo prima. Tutto torna, concreto, compatto, d’impatto e con disimpegno. Consigliato, ma a queste condizioni. Intellettuali astenersi.
[box title=”Il Vaso di Pandora – Psicosi di una Donna Curiosa (autoprodotto, 2012)” color=”#5C0820″]
Fuori | Tempo Latitante | Alice (1) | Il Re Servo | Pandora | Exit | Libero Arbitrio | Lu | Maredinverno [/box]