Dire che Karl Marx, il padre del socialismo moderno, era in realtà un broker, una delle figure emblema del capitalismo odierno, è uno dei tanti modi per essere iconoclasti. Allo stesso modo, formare un gruppo rock con solo basso e batteria potrebbe schifare molti matusa e puristi del power trio o di formule più complesse. C’è una filosofia portante in questo duo pistoiese ispirata al post-modernismo? Non credo, ma la beffa è belle che pronta. Con Alpha to Omega i KMWAB si prendono gioco del common sense sulle rock band, suonando estremamente potenti pur dotati solo di basso, batteria e di un’effettistica limitata ma portentosa. Ogni linea di basso, sia per il suono che per il suo andamento, sembra pensata e suonata da chitarre. In realtà così non è, e non ci sono né musicisti aggiunti né sovraincisioni. La loop station moltiplica la figura del bassista Marco Filippi così da eliminare le 6 corde, mentre Gianluca Ingrassia cerca di tener testa a questi riff spezzati e potenzialmente mortali. Per aumentare la portata innovativa dentro al booklet (tra foto di criminali sfregiati e tatuati, sia vivi che morti) troviamo dei testi che, contro il rigore della logica, dovrebbero abbinarsi alle tracce strumentali. Trovata interessante o presa per il culo? Agli ascoltatori l’ardua sentenza. Il giudizio limitato al solo ascolto è positivo, i limiti del noise, del funk metal à la Les Claypool e del math rock sembrano solo strisce di gesso che aspettano solo di essere calpestate. Il consiglio riguardo al volume da tenere alto questa volta è necessario. In alternativa una visitina ai live è consigliata.
Karl Marx was a broker – Alpha to Omega (Escape Today, 2011)
