In occasione del concerto al Ponterotto, Elia Billero ha intervistato gli eclettici Musica per Bambini. La loro musica a metà tra fiabe, collage e giochi di parole riflette benissimo l’attitudine freak del gruppo, formato da Manuel Bongiorni e aiutato sul palco da Andrea Mansi e Mirko Montesissa; nell’intervista troverete tutto l’assurdo che riempie i loro spettacoli, “sul palco come nella vita vera”. Foto di Elena Venturi
Partiamo con una domanda forse di rito ma utile per inquadrarti: come definiresti Musica per Bambini?
Mirko: 4×3, effettivamente è molto definita se guardi sul palco (indicando lo stage).
Allora come definireste in futuro Musica per Bambini (la domanda viene capita Come definireste il futuro di Musica per Bambini, n.d.R.)
Andrea: sicuramente il futuro di Musica per Bambini è un futuro roseo, noi puntiamo a diventare ancora più maiali di quello che siamo e punteremo a diventare appunto rosei come i simpatici porcelli.
Mirko: lo sai che non puoi puntare sul roseo, o rosso o nero.
Andrea: Roseo o Nereo (parte una disquisizione tra Nereo Rocco e Bearzot, con brindisi annesso)
Una curiosità mia, forse sciocca. Cosa può avere in comune la musica di Musica per Bambini con la vera musica per bambini? Hai mai provato a far ascoltare qualche traccia a un bambino?
Mirko: lo abbiamo fatto, e abbiamo l’udienza settimana prossima.
Andrea: sicuramente le atmosfere fiabesche, il fatto che molti bambini ci ascoltano e ci apprezzano e che anche noi siamo stati bambini una volta. E quando eravamo bambini ascoltavamo… il metal.
Siamo stati bambini nemmeno troppo tempo fa, Manuel stamattina, Mirco esattamente il 24 di Dicembre. Io sono stato bambino un po’ di tempo fa, ho perso l’allenamento. Comunque l’ho ritrovato, era sotto la mia bocca. Fate ascoltare Musica per Bambini ai vostri bambini!
Manuel: e a voi no.
Di quanto tempo hai bisogno per preparare un disco? Hai un metodo ben definito, professionale oppure lasci che il flusso di pensieri porti alla costruzione di una canzone?
Mirko: Intanto quei dischi lì li ha fatti tutti lui (indicando i dischi appesi al muro del locale).
Manuel: Non te lo so quantificare, ogni tanto le lascio lì. Lavoro su un pezzetto e poi su un altro. E la canzone è finita quando mi stufo.
Potrebbe continuare all’infinito il lavoro su una canzone?
Manuel: Si. Sono tipo delle foto, tipo il ragazzino a undici anni.
E’ una bellissima metafora, peccato che sia stata utilizzata. Però non mi ricordo da chi.
Andrea: ragazzi, l’ho usata io. Però non l’ho neanche rigata, quindi..
Mirko: E invece una corsa di barche?
Andrea: Regata. Una tartaruga? Rugata.
Elena: se continuiamo così facciamo il Guinnes dei primati!
Cos’è, la birra fatta dalle scimmie?