Veronica Marchi – La Guarigione (Cabezon Records, 2012) - Indie-eye

Da tempo non trovavo un incipit così dolce, scanzonato e intelligente come Passanti Distratti di Veronica Marchi: probabilmente dall’esordio di Carlot-ta (qui la recensione del suo debutto e l’intervista rilasciata ad Indie-Eye), risalita alla ribalta con la promozione di Both With Thee/Pamphlet soundtrack di una campagna promozionale per una nota casa automobilistica americana. Per Veronica Marchi il riconoscimento ufficiale ancora non è arrivato, nonostante sia il terzo lp pubblicato per lei, ma non da meno è il talento. Passanti Distratti appunto potrebbe già essere la carta vincente: una melodia convincente che accumula pathos, sprigionando visioni apocalittiche (simili, ma gioiosamente devastanti, a quelle di Carboni di Le band si sciolgono) e un invito a correre palesato nella successiva Così come mi vedi, di fretta sputando parole su una chitarra acustica. Il gusto della quotidianità si riprende in Tempo, lasciando la title-track che stranamente sembra un passo falso, con promesse, realmente mantenute, di nuove ripartenze, senza bugie e rimpianti. Cantautorato pieno di capacità, anche nel raccontare Solo un incubo alla maniera di Silvestri, lontana dalle paturnie della Consoli nel raccontare abiti e fedi nuziali. E così si avanza fino alla fine, anche con un giro apparentemente smorto come quello di La Simbiosi ha il passo di un gatto si toccano angoli reconditi dell’anima. E con La Passeggiata si figurerebbe bene un duetto con la giovane Carlot-ta, sperando che non rimanga un appello su carta. Da scoprire e rispolverare nelle giornate settembrine cariche di nuvole.