, una pratica forse ancora più vicina a quel sublime-ridicolo che è una recensione. Con l’onda sonora in-audita dei Mogwai in versione live, questa im-mobilità persiste anche di fronte all’occhio fotografico, cosi da costringerti a disancorare lo sguardo verso una memoria di tipo immateriale. Non sono riuscito a farmi spettatore frontale e disciplinato, questa divagazione non ne è la causa, casomai una conseguenza possibile. Eppure Valentina Cesarini, con una serie di bellissimi scatti vicini alle lame e alle variazioni della luce, ha affrontato direttamente il set, e ce lo ha restituito in forme di corpi crudeli e im-mobili. Per vedere tutte le foto devi selezionare il link continua a leggere l’articolo.