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Beyoncé, live @ Mediolanum Forum, Assago, 18 maggio 2013

beyonce-mrs-carter-tourNegli ultimi tempi mi son trovato a dover spiegare più volte, a diverse persone, la mia entusiasta partecipazione al concerto di Beyoncé. Mi trovavo sempre davanti alle solite accuse non circostanziate e dovute più che altro ad assoluta ignoranza e ad una somma di pregiudizi figli dell’alternativismo liceale, che purtroppo molti non riescono a superare, finendo poi a votare PD, a pensare che i Muse siano geniali, a spendere più di 30 euro per vedere gli Ska-P sventolare gli stessi slogan di 15 anni fa e magari pure ad ascoltare Fiorella Mannoia credendo che sia un bardo della sinistra e del femminismo. Oppure a credere che i Queen o i Kiss fossero molto meglio della Knowles, perché suonavano “davvero” e usavano le chitarre, quando invece erano ben più paraculi, commerciali e disimpegnati.
Ora, dopo il concerto al Forum di Assago, sono felicissimo di aver tirato dritto per la mia strada e di aver assistito ad uno show di livello veramente altissimo, prima di tutto dal punto di vista musicale. Difficile infatti oggi trovare una serie di canzoni così ben scritte, capaci di unire la perfezione pop ad un recupero filologico della tradizione black, per di più cantate sempre in modo più che degno (forse con qualche calo fisiologico verso il finale e nei momenti più verso il rap) e suonate da una band tutta al femminile davvero affiatata, in cui merita in particolare una citazione la batterista Nikki Glaspie, una vera e propria furia funky.
È quindi la musica la base su cui viene costruito tutto lo show, come insegnava il Godfather of Soul James Brown, che poi ci aggiungeva tutta la sua carica e le sue qualità di performer ed entertainer, che è ciò che fa anche Beyoncé. Mrs. Carter si dona infatti totalmente al suo pubblico, fin dal primo brano Run The World (Girls) (a proposito di femminismo reale nel mondo reale), che fa ballare tutto il Forum con la sua ritmica serrata. Poi seguono una serie di cambi d’abito, di coreografie perfette, con spesso protagonisti gli unici due uomini presenti sul palco, i gemelli Laurent e Larry Bourgeois, di interazioni con il pubblico, a cui viene dedicata Flaws And All e in mezzo al quale scende, vestita con una tutina blu paillettatissima, per una doppietta spacca-cuore formata da Love On Top ed Irreplaceable.
Il finale è poi davvero regale, con una Crazy In Love (probabilmente il miglior pezzo mainstream pop del nuovo millennio, uscito giusto 10 anni fa) che esplode tamarrissima dopo un countdown da NBA, una Single Ladies che fa ballare anche i muri, una Grown Woman che dimostra che anche il futuro sarà tutto di Beyoncé, la cover di I Will Always Love You in omaggio a Whitney Houston (con la certezza che la signora Carter non butterà via il suo talento), e il climax sentimentale di Halo, che stende definitivamente il pubblico e incorona la regina dell’hip hop anche a Milano.
E comunque sì, è fighissima e come muove il culo lei, nessuna.

Beyoncé in rete

Fabio Pozzi
Fabio Pozzi
Fabio Pozzi, classe 1984, sopravvive alla Brianza velenosa rifugiandosi nella musica. Già che c'è inizia pure a scrivere di concerti e dischi, dapprima in solitaria nella blogosfera, poi approdando a Indie-Eye e su un paio di altri siti.

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