Due bad girls from L.A., addirittura sorelle: Jennifer e Jessie Clavin. Ecco le Bleached, al loro esordio sull’agguerrita Dead Oceans. Bubblegum pop, punk da Rockaway Beach, West Coast pop, melodie sbarazzine rollercoaster, questa la miscela sonora proposta dalle due ragazze, roba solare ma con l’angst adolescenziale addosso che fa un po’ teppista con le maniche rialzate ed il pacchetto di Marlboro infilato dentro.
L’impatto iniziale con Ride Your Heart lascia però perplessi: c’è sempre una certa diffidenza con questi giovani gruppi californiani, il timore che si voglia sfruttare l’hype generato da tutte le bands femminili di successo, Dum Dum Girls, Vivian Girls, Best Coast, tutte gentil donzelle che ci tengono tanto ad essere punk ma in realtà sai benissimo che sono l’espressione di un mondo indie un tantino artefatto che gioca molto sull’immagine più che sulla qualità della scrittura.
Scrollati di dosso i pregiudizi, come suona il disco in questione? I primi tre brani stanno sull’asse Ramones – Raveonettes, ma non hanno né i ganci micidiali dei primi né la lascivia edulcorata dei secondi. Più avanti, ecco l’impennata che solleva le sorti delle sorelle: Dead In The Head e Dreaming Without You sono imbevute di atmosfere dream pop che esulano dal contesto, ed hanno soprattutto delle melodie vincenti che si fanno ricordare, quasi baciate da una grazia Fleetwood Mac periodo Rumors. Waiting By The Telephone ha un titolo che ricorda una celebre hit power pop ma è paradossalmente il brano della raccolta che mostra più i muscoli, un riff punk aggressivo che sorregge una buona canzone.
Il resto del programma non spicca in modo particolare, si sta sempre sul canovaccio descritto ma le composizioni si attestano su una sufficienza che ci fa pensare alle Bleached come ad un gruppo acerbo che dovrà sgobbare ancora un bel po’ per farsi strada nel difficile mondo dell’indie rock.
Bleached – Ride Your Heart
