domenica, Dicembre 22, 2024

Carina Round – Tigermending (Dehisce, 2012)

La doppia convivenza nel Nord America (Los Angeles) e in Inghilterra (sua terra natale) può essere la causa scatenante di questo macrocosmo entusiasmante di misteri e accoppiate vincenti tra acusticità, elettricità e classicità che si condensa in Tigermending. L’esperienza di undici anni nel mondo della musica pop, collaborazioni eccellenti come The Twilight Sisters e messer Brian Eno sicuramente lasciano segni profondi. Se messo a confronto il debutto del 2001, The First Blood Mistery, si vedrà chiaramente come l’obiettivo non era messo a fuoco fin da subito, e piano piano la strada si fa più chiara con gli episodi seguenti. L’impetuosità di questo ultimo disco invece fa superare le molto probabili possibilità di costruire il classico disco da cantautrice americana, diabetico, da stereotipo indie, che strizza pure l’occhio al country per non farsi mancare l’appeal statunitense, come era appunto il debutto. Qui non è così. La ricercatezza di ambienti musicali gotici non viene approfondita fino al ridicolo, la sovrastruttura di archi, basso, chitarre elettriche, pianoforte e altre tastiere dà ancora più vita alle complesse strutture melodiche. Mother’s Pride, con tutto il suo carico di accordi maggiori e minori in sequenza, sarebbe altro che uno sciocco esperimento da scuola di musica, invece si rivela essere una canzone perfetta. Così come You & Me, che inserisce dududu con cognizione di causa, facendo dimenticare quanto li abbiamo odiati nei Police o negli ABBA. Pick Up the Phone con i suoi bassi dissonanti e i violini a scuotere lo stomaco diventa quasi ballabile, una tragedia appetibile. Girl & the Ghost si pone di fronte al passato dell’artista, nel senso che il fantasma di cui si parla può essere inteso come lo spettro delle sue composizioni precedenti, pregne di sangue indie. Weird Dream entusiasma i fan delle tracce minori, richiama il Beck anch’esso minore di Derelict, ma con la cura pop che salva dal post-sbronza. La chiusura spinge troppo il freno, anzichè l’acceleratore, e non riesce a convincere. Tigermending  si pone l’intento di essere l’alternativa a Florence & the Machine, dando una visione meno voce-centrica (che è stata la fortuna di Adele e prima di Amy Winehouse) per riportare l’attenzione sulla musica e sulle composizioni, siano esse pure poco più complicate del solito. Pop a metà strada tra l’intelletto e la ricerca del successo. Potrebbe essere il primo album di Carina Round che anticipa le mode, piuttosto che seguirle.

[box title=”The somnambulist – sophia verloren (Solaris Empire/Acid cobra records, 2012)” color=”#5C0820″]

Carina Round in rete

Tracklist:

Pick Up The Phone | The Last Time | Girl And The Ghost | You And Me | Set Fire | You Will Be Loved | Marcel Marcel | Weird Dream | Mothers Pride | The Secret Of Drowning | Simplicity Hurts [/box]

Elia Billero
Elia Billero
Elia Billero vive vicino Pisa, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo Comunicazione Media e Giornalismo), scrive di dischi e concerti per Indie-eye e gestisce altri siti.

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