Alla faccia di chi dice che i batteristi non hanno talento compositivo, che stanno lì solo per picchiare su quei quattro tamburi, che sono tutti o quasi dei pazzi sociopatici e bla bla bla. Questo disco è qui per sfatare tutta questa serie di luoghi comuni: Hyde & Beast è il progetto di due batteristi, ossia Dave Hyde (Futureheads) e Neil “Beast” Bassett (Golden Virgins). Stiamo dalle parti di una soffice psichedelia con evidenti rimandi sixties, riletta e interpretata col piglio delle nuove leve dell’indie folk, registrata infine col gusto di certi produttori “illuminati” contemporanei (qualcuno ha detto Dave Fridman?). Slow Down si lascia apprezzare in virtù di un songwriting sicuramente sopra la media e per atmosfere che variano spesso lungo l’arco degli 11 pezzi. Certo è che i toni predominanti sono quelli dal mood delicato del singolo Never Come Back o di Last Chance For A Slow Dance, dove par di sentire un Sufjian Stevens prima maniera, senza le fregole avanguardistiche delle ultime uscite. (And The) Pictures In The Sky fa suonare il rock’n’roll a Bon Iver con risultati apprezzabilissimi, Wolfman Blues è ciò che promette il titolo, ossia blues carognetto per lupi mannari con la foto di Tom Waits in tasca. Il duo si cimenta anche nel bluegrass con You Will Be Lonely, a dimostrazione di come la proposta si sappia cimentare con le più diverse influenze, sempre mantenendo ben ferma la propria cifra stilistica; segno, questo, di una consapevolezza nei propri mezzi che ci fa pensare che la cosa non sia affatto estemporanea.
Hyde & Beast – Slow Down (Tail Feather Records, 2011)
