giovedì, Novembre 14, 2024

Micatone – Wish i was here (Sonar Kollectiv, 2012)

Jazz, bossa, soul (del nord e del sud): questi i Micatone di Wish i was here, tedeschi attivi fin dal 1999, conosciuti e riconosciuti in madrepatria ma relegati all’universo delle riviste specialistiche fuori dai confini nazionali. Un peccato, perchè nei costanti flussi e riflussi dei revival dei mitici anni ’60 il quartetto guidato da Lisa Bassenge si pongono con grazia e classe, senza biascicare e strascicare nel nome del blues sia nel canto che nel suono. Il tocco delicato delle frequenze basse (rappresentate da bassi, organi e batteria) pulisce le interferenze tipiche del decennio d’oro da loro rappresentato; il contributo eccezionale di Martin Wenk dei Nada Surf relega i Micatone ad una sfera altra rispetto a quella della semplice celebrazione delle sonorità di 50 anni fa. Questo concetto viene esplicitato in Break My Heart, che deve molto a Marvin Gaye, e Save Me, vicino a Goodnight Moon di Shivaree in alcuni particolari e comunque legata all’acid jazz che i Micatone, al momento della loro unione artistica, avevano studiato e compreso a pieno. In ogni caso, se volete essere abbracciati dal jazz soft e dalle corpose linee melodiche del basso, c’è pane per i vostri denti: Pearl Diving e il lentone in 3/4 Just A Boy

Elia Billero
Elia Billero
Elia Billero vive vicino Pisa, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo Comunicazione Media e Giornalismo), scrive di dischi e concerti per Indie-eye e gestisce altri siti.

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