Il Centro Italia ha prodotto negli anni così tanto materiale blues intriso di pop che potrebbe nascere un’associazione culturale per la promozione di questo genere musicale nello Stivale, cantato rigorosamente in italiano. Presidente onorario il fu Ivan Graziani da Teramo, antesignano Lucio Battisti da Poggio Bustone, presidenti odierni i Vote For Saki da Macerata. Non si erano esposti nell’honky tonk nemmeno i Bud Spencer Blues Explosion (forse il side-project Black Friday, ma qui la batteria rende tutto più fruibile per il grande pubblico), e non si sono mai portati fuori a spingere le emozioni su disco. Talvolta risulta banale, ma anche un ti amo oggi può risultare banale. Esporsi così tanto, e per così tanto a lungo (16 tracce in totale) può essere una spina del fianco in un debutto. Per chi vede che la sincerità paghi sempre, non c’è niente che risalti l’emozione umana che una chitarra elettricata pizzicata nel solito vecchio giro blues (Brucio). Per non dire di quando si tira fuori l’acustica, in odore di No Expectations dei Rolling Stones (People love rock’n’roll), o con le percussioni appena sussurrate, come il cammino di Woody Guthrie verso la gloria (Can’t be satisfied (Quando vedo nero)). I pezzacci più violenti ci sono, talvolta sono perle di nonsense (la finta inglese Semmeu), altre volte sono perle e basta, pop in stile Graziani (Vola con me), quest’ultimo citato nelle mammelle di Sono un Animale. Niente da fare, anche un ascolto disinteressato coglie l’ascoltatore e lo spinge verso la fatidica domanda: “chissà come sono dal vivo?”. Aspettiamo notizie dal palco, noi intanto ne parliamo con un ritardo siderale, ma ci sono capitati tra le mani un mese fa (spedizioni tardive della Black Nutria)