Di Jenny Wilson se n’è parlato poco, e a sproposito; se provate un veloce viaggio tra le chiavi di Google dovreste rendervene conto di persona. Svedese, classe 1975, un look e una fisiognomica leggermente orientato al fetish di Betty Page , accende la miccia del suo talento a soli 22 anni con i First Floor Power insieme a Karl-Jonas Winqvist con cui continua a sciorinare singoli, album e musica per piece teatrali fino al distacco nel 2003. Più di un anno di concentrazione per dare in pasto al pubblico il suo primo cd come solista, Love and youth (2005), su etichetta Rabidrecords. Se dimenticate i pregiudizi e non vi fate tentare dal solito baule di etichette, la musica di Jenny Wilson dovrebbe essere capace di trasportarvi in un sogno pop dai margini incerti e affascinanti. Se invece, come per chi scrive, i riferimenti piuttosto che trasformarsi in macigni possono servire come strumenti di conoscenza, allora tocca a dire parolacce come avant folk , e si è costretti a tirar fuori dal cilindro qualche nome. La musica di Jenny Wilson è un’accattivante rielaborazione in chiave Pop di intuizioni che ricordano una Meredith Monk addomesticata e più digeribile, con suggestioni che passano da Joni Mitchell, fino ai recenti esperimenti di Anja Garbarek. Per sperimentare di persona, da questo link potete ascoltarvi l’intero album in streaming.