Che Paletti (intervistato qui su indie-eye proprio sul suo ultimo album) ci abbia abituato alla sua indole bizzarra, eclettica e pronta ad esplodere da un momento all’altro, è cosa abbastanza nota. A due anni dall’uscita di Ergo Sum, il musicista bresciano torna sulle scene con un album carico di attese e di aspettative. Inevitabile, si penserà, quando a patrocinare l’album è un nome tonitruante come quello della Sugar, etichetta nel cui roster compaiono, fra gli altri, Elisa e Negramaro.
Qui e Ora è un album conformato per piacere, dieci pezzi che si appropriano di una sana freschezza per entrare nei mormorii mentali di chi ascolta e dove i suoni spingono sul pedale dell’elettronica e del pop di inizio anni ’80. Lo si intuisce sin dalla title track, Qui e Ora, che l’album sarà un manufatto di precisione e laboriosità che più che in passato accompagnano l’album: la raffinatezza dei suoni, gli arrangiamenti liquidi e cristallini, la scelta ad alto contenuto simbolico dell’artwork.
La marca “Paletti” si distingue forte e chiara, così come la ricorsività di certe figure standard del repertorio quali l’ironia pungente di fondo, il gusto per calembour e giochi di parole, i parallelismi metaforici. Tuttavia, in Qui e Ora il desiderio di affrancarsi dal Paletti delle precedenti edizioni traluce in ogni passaggio. Dove prima c’era il ragazzo ora c’è un uomo meno gaudente e più impostato, dove prima c’era l’amante ora c’è il compagno e il padre. Chiamiamoli scatti di maturità o con una banale riduzione cronologica, crescita, fatto sta che Paletti ha saputo fare tesoro degli anni di pausa ed ha attinto da ogni contesto e situazione la linfa delle propria poetica. Non si può dire quindi che la congiunzione fra i ritmi cardio aerobici di Avere Te o l’ipnosi kraftwerkiana di La La Lah e l’inventiva lessicale di Paletti sia un incontro infelice. E se un pezzo fra tutti può restituire la cifra di quest’arte, Barabba offre un terreno fertile, dove la velleità migliore di Paletti, ossia l’essere un paroliere di talento, emerge in tutta franchezza.