giovedì, Dicembre 19, 2024

Rocìo Rico Romero – Roca Bàsica: la recensione

[La foto è di: Futura Tittaferrante ]

Rocìo Rico Romero proviene da Huelva, il porto dell’Andalusia  vicino alla frontiera Portoghese, e la penisola dove è situato, la Ribera de la Anicoba, è fatta di “Roca Bàsica“,  titolo del suo nuovo album, viaggio etnografico che si libera in un canto interiore tra attaccamento alle proprie radici e descrizione di un paesaggio interiore ed evanescente. Anche per questo le nove tracce che costituiscono l’album hanno i confini leggeri che dalla tradizione della musica flamenca trascolorano nell’espressionismo di una poptronica elevata dalla terra, astrale ed evocativa.

La qualità timbrica della voce di Rocìo passa dagli intarsi andalusi per diventare di volta in volta vicina ad una concezione orientale del canto, lascito formativo che la musicista spagnola ha appreso dagli insegnamenti del Venerabile Norsang, Lama tibetano e capo cantore del monastero indiano di Gaden oltre che ad un numero di esperienze che hanno ampliato la sua percezione.

Ecco perchè  ascoltando Roca Bàsica si ha la sensazione di una forte presenza carnale inabissata nel tracciato di un mantra meditativo (Tiempo, la bellissima Sono Fragile), un filo che “tesse” trame e le sfalda continuamente, quasi ad indicare l’unica via possibile per affrontare il racconto del viaggio, quella di una radicata flânerie che non distingue più i piedi nudi sulla roccia dalle verità insondabili del sogno.

È “fragile” il songwriting di Rocìo Rico Romero, ma nell’accezione possibile del termine, perchè risiede tutto nella capacità di perdersi tra le numerose vite che spostano la nostra percezione del centro.

Alla forte identità connotativa e “terrestre” della musica etnica, Rocìo contrappone la mutevolezza del canto, inteso come ermeneutica incerta e vitale, nel rifiuto di qualsiasi tentazione d’approdo.

Se c’è ancora una possibilità per parlare d’amore attraverso la musica, superando le angustie ombelicali del cantautorato che mette continuamente in abisso le proprie strategie e una letteratura fatta di vita citata anzichè vissuta, la via indicata da Rocìo Rico Romero è tra le più stimolanti e semplicemente vere che ci è capitato di ascoltare tra le produzioni di quest’anno, perchè parla della vita come fosse un soffio.

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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