La vulgata più diffusa sul lavoro della videasta Dawn Shadforth si sofferma sul minimo comun coreografico che è presente nella sua vastissima videografia.
In realtà, l’artista dell’Essex è uno degli autori di videoclip più importanti al mondo, attiva da più di vent’anni, nasce artisticamente come scultrice, si dedica molto presto ai videoclip a tempo pieno e oltre a fondare una sua casa di produzione, da anni monta tutti i suoi lavori di persona. Interessata alla relazione tra corpo, movimento e texture digitale, costruisce dei video che hanno un altissimo valore teorico, basta pensare ad alcuni dei suoi capolavori come The Beat Goes on (The all seeing i), Sing it back (Moloko) Can’t Get You Out Of My Head (Kylie Minogue) per farsi un’idea sulla concezione radicalmente frattale dell’immagine che la Shadforth porta avanti da molto tempo in un contesto pop e a come questa idea abbia progressivamente preso piede nella produzione dei video promozionali coevi, molto dopo alcuni suoi lavori. Non è da meno il davvero bellissimo video realizzato per Tinie Tempah e 2 Chainz; Trampoline è un’esperimento allucinante e allucinogeno, tutto pensato a partire da una serie di texture che invadono corpi, coreografie, forme e colori; splendido.