José Luis Guerin
Spagna / Francia 2007
Nell’ultimo film del maestro Kwon-taek Im presentato a Venezia 64, si parla anche di canzoni che possono infrangere le regole. En la ciudad de Sylvia è una flaneurie regolata e perfetta che scompone strasburgo in un sovrapporsi di riflessi, suoni, apparizioni fantasmatiche tra gli interstizi dell’aria e il movimento di una tranvia; tre notti di un sognatore che scrive, poi disegna alla ricerca di un volto, perdendosi nella sovrapposizione di suoni e immagini. La città è perfettamente microfonata tanto da restituire una profondità sensoriale assolutamente perfetta. E’ qui che si inceppa un film sulla meraviglia incontrollata e incontrollabile dello sguardo, in uno strano feedback che prende forma dal disappunto della ragazza pedinata
-è sgradevole essere seguiti
-tutti questi giri sono stati colpa mia?
Uno scacco inquietante, lo specchio che il flaneur attento a regolare il movimento dell’occhio avrebbe voluto evitare, una lezione situazionista imparata a scuola.