Scorrendo le date del tour che The Manitoba hanno avviato dallo scorso 2 settembre, si rimane sorpresi dalla notevole quantità e varietà di occasioni live per una band con un solo EP in fase di pubblicazione e un videoclip ufficiale all’attivo. Si tratta di piccole “venue” certamente, ma di assoluta qualità, con un’incursione nell’ottima vetrina di Balcony Tv e due date in Germania.
Oltre alla tenacia di Giorgia Rossi Monti e Filippo Santini, entrambi nati a Firenze ma attivi adesso tra il capoluogo toscano e Milano, è innegabile la qualità della loro proposta. Un’elettronica accessibile e immediata, compromessa con le intuizioni dei The Kills, mitigate per quanto riguarda la parte garage, ma assolutamente originale nella scelta di una via melodica tutta italiana, ma allo stesso tempo vicina alle nuove forme di quel “rebirth of cool” che di tanto in tanto si riaffaccia sul mercato britannico e che oltre alla notevole Jesse Ware ha visto crescere anche oltre oceano nomi interessantissimi come Banks.
La proposta di The Manitoba ci è sembrata tra quelle davvero sopra la media rispetto al panorama indipendente italiano che imita modelli già battuti. La loro è una musica originalissima e caldissima nonostante i synths.
Li abbiamo intervistati in occasione della loro partecipazione alla terza eliminatoria del Rock Contest Fiorentino, per parlarci della loro musica e del loro primo EP intitolato “Brasilia”
Giorgia Rossi Monti e Filippo Santini, Firenze e Milano. Come vi siete incontrati da due città così diverse e come è nato il progetto The MNTB?
Siamo originari entrambi di Firenze. Cresciuti e vissuti qui fino a due anni fa. In seguito ci siamo trasferiti al Nord entrambi. La verità, comunque, è che ci conosciamo fin da piccoli, quando andavamo al mare insieme. Due anni fa poi ci siamo ritrovati e ci siamo innamorati. La musica è stata una naturale conseguenza; Filippo ha preso in mano la chitarra e ha spinto Giorgia a buttarsi, così sono cominciate a nascere le prime canzoni, in una forma molto basilare chitarra-voce.
Quanto è stato importante per voi e per la vostra musica l’incontro con Samuele Cangi?
Sin dai primi pezzi abbiamo notato che la nostra forza erano le nostre voci e le melodie vocali, ma che ci serviva un arrangiamento più consistente per sorreggerle. Così ci siamo rivolti a Samuele, che ha mantenuto intatte le strutture e le melodie delle nostre canzoni, attribuendo loro il sound elettronico che adesso le contraddistingue.
A breve uscirà Brasilia, il vostro primo EP, anticipato dal video di “Ti schianterai contro di me”, prima di entrare nel vivo della vostra musica ci piaceva parlare del lavoro diretto da Paolo Sammati che tra le altre cose è stato presentato ad un convegno curato dalla provincia di Rimini dal titolo “Perversione e Violenza nella coppia e nella Famiglia”. C’è una riflessione di questo tipo anche nel video oppure le possibilità interpretative sono maggiormente aperte?
Il video è stato scritto da Giorgia, che poi ha presentato il lavoro praticamente finito a Gianluca Santangelo, il produttore esecutivo, il quale ha coinvolto Paolo alla regia. Anche in questo caso il lavoro di squadra è stato fondamentale. Il video racchiude in sé vari significati; sicuramente è presente il tema della violenza della coppia che si scontra, ma per noi l’idea dello “schiantarsi” rimaneva un’interpretazione per lo più metaforica, che non è l’unica e non è vincolante.
The Manitoba – Ti Schianterai Contro Di Me, il video ufficiale
Brasilia è un lavoro che utilizza l’elettronica in un modo fisico e urgente. Da questo punto di vista viene in mente il garage sintetico dei The Kills ma anche i giochi estivi della canzone italiana degli anni ottanta, quella che scopriva l’elettronica per la prima volta….
Ci fa molto piacere il paragone con una delle nostre band preferite. The Kills sono un nostro punto di riferimento per l’uso minimale degli arrangiamenti e il suono di chitarra; però a differenza di loro noi abbiamo due voci principali, non una, e i nostri pezzi sono più melodici e meno aggressivi. Per quanto riguarda l’elettronica italiana anni ottanta non sappiamo molto, però possiamo dirvi che uno dei nostri dischi italiani preferiti è “Anima Latina” (N.d.r. uno degli album più belli e sperimentali di Lucio Battisti) che è più ’70 che ’80, ma che presenta quello stile di musica e ricerca melodica innovativa a cui spesso ci ispiriamo.
Come nascono i pezzi dei The MNTB, tra groove e scrittura?
I nostri pezzi inizialmente nascono sempre nella forma chitarra-voce, questa per noi è la migliore perché ci permette di lavorare al meglio sulle melodie, il nostro punto forte. I pezzi migliori sono quelli scritti insieme, con Giorgia che si butta nell’improvviasazione e Filippo che cesella ogni minimo dettaglio e rifinisce la struttura finale. A volte invertiamo i ruoli, e in rari casi arriviamo addirittura in sala con pezzi finiti ognuno per conto suo. Il groove in ogni caso arriva dopo, grazie a Samuele e ai suoi arrangiamenti.
The Manitoba, glaciale – audio ufficiale
E la scelta di dividere a metà l’EP, tra inglese e italiano, da dove nasce. È una decisione estetica oppure semplicemente alcuni pezzi funzionavano meglio in inglese?
Nel futuro Ep, “Brasilia”, ci saranno sei pezzi. Quattro in Italiano, due in inglese a chiuderlo. La decisione deriva dal fatto che noi ci sentiamo artisticamente credibili in entrambe le lingue. Filippo ha praticamente vissuto in Inghilterra, Giorgia ha sangue non solo italiano, ma anche Svizzero/Tedesco. Per noi quindi la internazionalità è fondamentale, e si rispecchia non solo nei testi, ma anche nella musica e nelle sonorità, che strizzano l’occhio sì all’Italia e all’ Inghilterra, ma anche al kraut-rock che tanto piaceva a David Bowie, e, come per esempio nel pezzo “Brasilia”, ad alcuni ritmi sudamericani.
L’idea di fare un tentativo di diffusione della vostra musica fuori confine vi stuzzica?
Certamente, siamo già in contatto con un booking estero che ci dovrebbe aiutare su questo fronte. Infatti, il 24 Novembre saremo a Berlino per la nostra prima data estera e non vediamo l’ora di andare! Verso Febbraio, poi, dovrebbero confermarsi altre date in giro per l’Europa, Ma non possiamo rivelare troppo… dai, conserviamo un po’ di mistero!
Come presenterete i vostri brani sul palco? Siete sempre in due oppure vi fate accompagnare da altri musicisti di supporto?
Quest’estate durante i nostri primi live presentavamo i pezzi in forma acustica, e così abbiamo continuato a fare fino alla fine dell’estate. A settembre abbiamo inaugurato il set elettronico, che comprende voci, chitarra elettrica e programmazione computer.
In alcune occasioni abbiamo aggiunto un elemento, Federico Fenucci, giovane chitarrista milanese e caro amico. In vista del Rock Contest organizzato da Controradio, e per altre occasioni importanti, sarà proprio Samuele Cangi con Drum-Machine, Synth e programmazioni a regalarci un set ancora più completo
Alcune considerazioni sul Rock Contest. Pensate possa essere benefica la partecipazione ad un concorso di questo tipo, al di là della storia e della qualità dello stesso?
Non abbiamo scelto il Rock Contest Controradio casualmente; Filippo ha vinto questa manifestazione con i Cento (ex Blue Popsicle), e sa che questo concorso rimane uno dei pochi seri e veramente utili in circolazione. Giorgia ha spesso partecipato da spettatrice, e conosce quindi l’importanza dell’evento, visto anche che è di Firenze; è molto carica e desiderosa di fare bella figura. Abbiamo provato forse con più concentrazione del solito, e non a caso; per noi è un grande onore fare parte dei trenta finalisti e vogliamo provare davvero a passare il turno.
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