I palermitani Agnello prendono il nome dall’autore delle musiche Manfredi Agnello, voce e chitarra ritmica del quintetto costituito da Luca La Duca (lead guitar), Andrea Chentrens (batteria), Francesco Cardullo (basso) e Vincenzo Salerno (sassofono). Pur inserendosi nel solco del cantautorato contemporaneo italiano, già con il singolo di debutto intitolato “Casa Tua” e pubblicato lo scorso 27 giugno attraverso un bel video su youtube, lo stile dei nostri richiama “antiche” sonorità surf, momenti che ricordano la musica strumentale di The Shadows e quell’ingenua freschezza delle messe beat di Marcello Giombini. Hanno definito la loro musica a mezzo stampa e non a caso come “cantautorato surf” e gli ingredienti ci sono tutti, oltre a brevi incursioni new romantic, l’amore per un certo sax-sound degli anni ottanta e per gli aspetti meno conosciuti della storia cantautorale del paese, conditi con il nuovo songwriting di Mac DeMarco.
In occasione della quarta eliminatoria del Rock Contest (Glue, 31 ottobre), dove parteciperanno insieme ad altre band selezionate, li abbiamo intervistati per voi.
Agnello – Casa tua – Dir: UNDO Video Lab
Per consultare tutte le interviste e i contenuti speciali dedicati ai 30 ospiti del rock contest fiorentino, Indie-eye, media partner del festival, ha aperto una sezione specifica da questa parte: Rock Contest 2017, tutti i contenuti
Avete prodotto al momento due brani ma con estetica e suoni molto originali e precisi. La definzione che avete diffuso a mezzo stampa è quella di cantautorato-surf, ma potrebbe trarre in inganno, ci raccontate il modo in cui i due elementi si fondono?
La definizione si riferisce al fatto che ci siamo ritrovati ad unire la canzone in forma cantautorale di Agnello solista, autore dei testi e delle musiche, ad arrangiamenti curati dal gruppo intero, caratterizzati da sonorità in parte “surf” tenute in piedi dagli effetti della chitarra solista di Luca, principalmente tremolo.
Più del Surf ci è sembrato di scorgere un amore per gli anni sessanta italiani, rivisti attraverso l’easy listening dei The Shadows e proiettati verso la scrittura degli anni zero, e così?
Si, è così. Chiaramente non c’è solo il “surf” ma tutto un mondo di suoni ed influenze che si incontrano nelle nostre musiche.
E la new romantic? La coda con sax di “Casa tua” ci ha fatto pensare agli Spandau Ballet
Vincenzo, sassofonista: Negli anni ’80 nacque la mia passione per la musica ed era inevitabile a quei tempi passare attraverso gli ascolti della new wave e del pop delle più importanti band inglesi e americane. Anche il sax di quell’epoca è presente nella musica che suono e il riferimento agli Spandau Ballet è azzeccato. Devo dire che mi sono rifatto tanto anche ai soli e alla sonorità del Lucio Dalla sassofonista .
Una piccola parentesi, perché avete scelto il nome Agnello? Pensavate a quello di Dio e alla messa Beat di Marcello Giombini?!
(Ridono n.d.a.) No Agnello è semplicemente il cognome di Manfredi, autore dei testi e delle musiche
Sempre in relazione al brano “Casa Tua”, c’è un bel videoclip realizzato da UNDO Video Lab. Come avete collaborato con loro per l’ideazione di questa nostalgia retrò dove il presente sembra desiderare un sogno sanremese del passato?
Ci siamo occupati insieme della regia. Il videoclip è stato tutto girato a casa di Manfredi in una sola interminabile notte. Su suggerimento di un nostro amico regista, abbiamo reso il suo salone un set alla Twin Peaks creando un clima grottesco e magico. È stato strano perché la stessa atmosfera onirica che voi vedete nel video si era creata quella stessa notte durante le riprese, forse anche a causa del sonno. Ringraziamo Undo Video Lab per averci sopportato!
La vostra musica ha giovato della direzione artistica di Donato Di Trapani e Carlo Miles Prestia; come è stato lavorare con loro?
Lavorare insieme a Carlo e Donato è stato ed è molto bello e produttivo. Proprio l’altro giorno siamo tornati in studio per lavorare ai prossimi due singoli che usciranno a novembre e gennaio: un pezzo decisamente rock’n’roll ed un altro struggente con un finale di cori, tromba e sassofono che si intrecciano con sprazzi di synth alla “Suicide”, quelli di Alan Vega, il tutto condito con il chorus che tanto amiamo. Abbiamo costruito un team che non smette di stupirci, ognuno mette il proprio ed i prossimi due pezzi saranno abbastanza diversi fra loro ma complementari. Cosa stiamo facendo? Lavorare insieme, semplicemente. Nulla è deciso e crediamo che le collaborazioni che stiamo curando ci faranno percorre la direzione per noi più giusta che ci porterà ad una definizione di sound ben ponderata
State preparando un album? Come saranno i brani, seguiranno questa impostazione di fondo: melodici, chitarre vintage, con un piede nel passato e uno nel presente?
Si, stiamo cercando il sound che alla fine sarà nel nostro primo disco cui stiamo lavorando; le nostre due prime uscite saranno coerentemente rivisitate alla luce delle scoperte ed esperienze dei prossimi mesi. Cercheremo di rendere il disco qualcosa di più che un semplice insieme di canzoni pop, ci piacerebbe molto riuscire a dargli un’organicità e un carattere tutto suo. Ci sarà anche un pezzo liberamente ispirato alla traduzione del Qoèlet di Guido Ceronetti, storie di amore senza età e di animali che migrano e uomini che restano. Non mancheranno lirici intermezzi strumentali.
Come nasce un pezzo degli Agnello, chi si occupa della scrittura musicale, dei testi e degli arrangiamenti?
I testi e le melodie finora sono stati curati da Manfredi. Generalmente lui propone delle demo registrate in casa con un’ossatura di arrangiamento su cui noi ci basiamo per la direzione da seguire. Da lì poi ognuno contribuisce a caratterizzare e modellare il brano con la sua sensibilità.
Parteciperete al Rock Contest, la più importante kermesse nazionale dedicata ai talenti emergenti. Già questo mette una certa soggezione, ma dal vostro punto di vista, cosa vi aspettate dal concorso fiorentino?
Siamo molto contenti di essere stati selezionati, le richieste devono essere state veramente tante e che abbiano scelto proprio noi fa di certo piacere, evidentemente devono aver visto qualcosa. Questa partecipazione rientra nel nostro progetto di fare uscire e conoscere la nostra musica anche fuori dalla Sicilia, questa sarà la prima occasione!