lunedì, Novembre 18, 2024

Wops al Lago Film Fest XII nella selezione del Lago Music Fest: Ingorda creatività

Romani e con all’attivo un ep autoprodotto intitolato “Nella scatola rossa” i Wops si apprestano a pubblicare il primo album sulla lunga distanza intitolato “Il Giorno Onirico”, previsto per il prossimo settembre 2016 e anticipato da un bel singolo intitolato “A me mi”.

Sono tra gli ospiti del ricco cartellone musicale della dodicesima edizione del Lago Film Fest, festival “atipico” di documentari e cortometraggi che include anche un vero e proprio festival nel festival rigorosamente dedicato al panorama indipendente italiano: il lago music fest

Abbiamo chiesto a due dei membri dei Wops, Francesco Rita (Voce, chitarra e tastiere) e Alessandro Caruso (Voce, chitarra e tastiere) di raccontarci il progetto e di anticiparci cosa ci dobbiamo aspettare dal loro live nella suggestiva cornice di Revine Lago (TV) dove suoneranno il prossimo 27 luglio 2016

Puoi raccontarci come è nato il progetto WOPS?

A: Tutto nasce a Berlino nel 2006, quando io e Francesco (entrambi chitarra e voce, autori e interpreti di tutti i brani) ci incontrammo in un viaggio scolastico, al liceo. Si parlò del più e del meno ma sopratutto si ascoltò tanta musica e -nonostante qualche disaccordo sull’orientamento stilistico- ci colpì molto scoprirci entrambi ascoltatori con la stessa attenzione e con lo stesso intento. Poi ci siamo ritrovati nella taverna della casa di Fabrizio Piergiovanni (nostro batterista, già grande amico di Francesco prima della musica) e abbiamo cominciato a mettere le basi di questo progetto che ha trovato la sua completezza con l’arrivo di Marco Amoroso (bassista) qualche anno dopo. Da lì in poi si moltiplicarono i concerti dal vivo e arrivarono i primi consensi del pubblico… e oggi siamo qui, dopo 10 anni, a condividere insieme questa passione; perché di quello si tratta prima di tutto.

Wops, nella scatola rossa, video ufficiale

Cosa è cambiato dal vostro primo Ep intitolato “Nella scatola Rossa” al primo full lenght, “Il giorno onirico”, che uscirà il prossimo settembre?

F: Di tempo ne è passato molto, questo disco è una parte importante delle nostre vite: c’è dentro tutto quello che è successo negli ultimi anni e nel tempo alcuni brani sono anche cambiati insieme a noi; importante è anche l’impegno del nostro produttore (e amico) Vasco Maria Livio che ci ha aiutato negli arrangiamenti e si è anche occupato di tutto l’aspetto tecnico, dalle riprese al mix. Poi c’è dentro questa nostra utopica e folle speranza che l’album viva grazie ad un tessuto narrativo proprio, che è forse ciò su cui abbiamo speso la maggior parte del tempo durante il concepimento e nel corso di tutta la fase produttiva.

“A me mi” è il primo singolo estratto dal prossimo album ed è anche un video realizzato proprio da Francesco Rita. Puoi raccontarci come avete lavorato alla scrittura e alla realizzazione tecnica?

F: In realtà l’idea del video è nata quasi per caso. Alessandra (la protagonista) è la ragazza di una nostra cara amica (Sara, si vede alla fine) e questo di base è il video di una nostra amica che riprende la sua ragazza che fa cose, va al mare e ascolta musica. Mentre lo montavamo abbiamo cercato di integrare le riprese che avevamo (e altro materiale catturato con un video/microscopio) per rendere il video fluido e piacevole da guardare. Volevamo che fosse sincero insomma, una fiction fatta di scatti rubati.

Wops, a me mi. Il video ufficiale diretto da Francesco Rita

Questa relazione tra musica e immagini non è casuale mi sembra, sei anche autore di cortometraggi. Cos’è predominante per te, la musica o il cinema?

F: Non credo sia importante scegliere un genere per un creativo, sopratutto in questo confusissimo momento storico in cui underground e mainstream sembrano la stessa roba. La cosa importante è avere sempre voglia di imprimere in qualche modo le idee che arrivano, di dargli la forma e il vestito giusto. Che si tratti di un romanzo a fumetti, di un libro, di un album o di un film poco importa; di sicuro è essenziale conoscere ogni mezzo a disposizione, ancora di più saperlo sfruttare nel modo giusto e non essere maniacali e ingordi nel farlo.

Sempre a proposito di “A me mi” è un brano che ci è piaciuto molto. Mentre da una parte sembra riferirsi agli ultimi cinque anni di cantautorato italiano, dall’altra apre nuove porte introducendo quasi una rilettura del songwriting di alcuni autori statunitensi recenti, cosa ne pensi?

F: “A me mi” è la canzone che è cambiata più volte. Abbiamo da subito capito il suo potenziale ma è stato davvero difficile far si che si integrasse con il resto dei brani e con la nostra personalità. Le influenze che ne caratterizzano l’arrangiamento -e vale anche per gli altri brani- sono molteplici ed estremamente diverse fra loro… onestamente non saprei dirti quali di queste predominano in “A Me Mi”, speriamo solo che si sentano tutte!

Sarete ospiti del Lago Film Fest. Come vi preparerete per suonare in una location così particolare?

A: Come tutti i concerti: tanta voglia di divertirci, di regalare della buona musica e…tanto alcool per alleviare la tensione che in questi casi è sempre giusto avere. Poi le esperienze fuori dalla nostra città ci hanno sempre regalato molte soddisfazioni (l’ultima a Cagliari al KME Festival) quindi da un evento cosi interessante e una location cosi inusuale ci aspettiamo solo il meglio, sia da noi che dalla meravigliosa cornice intorno.

Wops su Facebook

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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