È un gran peccato che Byrne si sia fermato al 1989, intendiamo dire come regista, dopo True Stories, gira infatti un documentario bellissimo e visionario intitolato “Ilé Aiyé (The House of Life)” e ispirato ai rituali Candomblé, il culto brasiliano della regione di Bahia, che filma in una solta di poema visivo tra riti, ritmi, musica, costumi del luogo, etnografia visiva. Speriamo che ritrovi questo spirito e che non abbia più a che fare con registi come Paolo Sorrentino.