sabato, Novembre 2, 2024

Ezio Guaitamacchi – La storia del rock: la recensione

Ezio Guaitamacchi ha fatto un lavoro immane per questo ‘La storia del Rock‘. Rileggere 50 anni di vicende in 12 capitoli, farne uscire un libro di più di 500 pagine, farlo uscire nel 2015: questi sono gli ostacoli che l’autore ha vinto.

Nell’era del digitale un volume così imponente che faccia la sua comparsa dopo le numerose storie del rock pubblicate, o le selezioni de “I migliori 500 dischi…”, “Le migliori 500 canzoni…” è quasi una follia. Approccio che Guaitalmacchi aveva già affrontato negli anni ’00 con ‘1000 canzoni che ci hanno cambiato la vita’ e ‘1000 concerti …’.

La cura direi enciclopedica di Guaitamacchi, unita all’approccio manualistico della casa editrice Hoepli, rendono questa operazione editoriale giusta e non in ritardo con i tempi. Altro punto di riflessione: per la prima volta un’app è associata a un libro di questo genere tra quelli pubblicati in Italia.

Dopo la prefazione di Renzo Arbore (altro grande protagonista laterale delle vicende della musica italiana), Guaitamacchi affronta folk, blues, rock, soul, prog, punk, metal, funk, disco, rap e grunge con grande competenza e una passione percepibile in ogni capitolo.

A questo punto sorge spontanea una domanda: come si differenzia dagli altri libri a tema? Innanzitutto parla di rock come di arte, senza farsi prendere la mano dalla classica tassonomia legata al gusto o alla selezione di un numero di opere imprescindibili da possedere, magari  per comprendere i vari sottogeneri e le sottoculture oggi dominanti. La divisione in capitoli e sottocapitoli rende molto facile la lettura (manca un indice degli artisti, unica pecca). Alla fine di ogni capitolo, per chi avesse bisogno di ascolti mirati e di individuare la fatidica pietra miliare, è possibile consultare uno specchietto apposito con mini commento.

Il flusso della storia richiede maggiore rilievo nel libro. E infatti, tenendo i fili di una matassa enorme, Guaitamacchi segue il corso degli eventi, talvolta anche da una parte all’altra dell’Atlantico: attività mai così difficile oggi. Quando lo richiede, ad esempio con l’avvento del prog rock, si fa una comparazione tra le varie scene europee. Altrimenti si tira dritto.

La linea del tempo, posizionata su una colonna a destra, tiene d’occhio le spinte più estreme e le vette più alte del rock in 50 anni. Corredata da altri specchietti (in stile Hoepli) dedicati ai personaggi da tenere d’occhio, ogni capitolo scorre veloce, e stimola il lettore ad affrontare molteplici ascolti.

Non ho citato volutamente nessun artista in particolare: sta a chi sfoglierà le pagine patinate della ‘Storia del Rock’  approfondire o meno la vita dell’artista importante o se rintracciare emuli degni di nota o ancora figure che hanno prodotto composizioni seminali. Per quanto possiate conoscere bene questa storia, una delle più affascinanti del XX secolo insieme a quella della Seconda guerra mondiale, c’è ancora molto da dire e tanti modi per affrontarla.

Elia Billero
Elia Billero
Elia Billero vive vicino Pisa, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo Comunicazione Media e Giornalismo), scrive di dischi e concerti per Indie-eye e gestisce altri siti.

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