sabato, Dicembre 21, 2024

Indie-eye Podcast con: My Brightest Diamond, featuring Shara Worden.

My Brightest Diamond: Shara Worden @ Indie-eye Podcast by Indie-Eye Network on Mixcloud

 

Once we had a robin
in our backyard
it was already dead
But we were so sure
that things weren’t gone too far

so we prayed the god above
that he’d bring it back tu us
so we put it in a jar
& waited & waited

(Shara Worden, The robin’s jar)

Si potrebbe cominciare da qui per parlare di Bring Me The Workhorse, il primo album di Shara Worden con il moniker My Brightest Diamond, una raccolta di 11 tracce in equilibrio tra lo specchio della bellezza e l’abisso che si nasconde dietro al vetro, so beautiful and terrible. Shara Worden ha fatto i conti con un background familiare imponente dal punto di vista musicale; immersa nella cultura classica, nel Jazz, nello storytelling del folk tradizionale e nella chiesa pentecostale di Ypsilanti, si avvicina allo studio della lirica e battezza il suo percorso con le esperienze di studio e composizione insieme ad un personaggio ec-centrico come Padma Newsome. Difficile tener conto delle partecipazioni discografiche e dei progetti avviati, basterà citare AwRY, la sua creatura più compiuta prima di My Brightest Diamond, e terreno di sperimentazione per alcune intuizioni che costituiranno l’ossatura di Bring Me The Workhorse; la struttura marcatamente avant-garde dell’orange album pubblicato come Awry rappresenta tutto sommato un recinto riconoscibile dal quale Shara Worden sente la necessità di uscire sviluppando un percorso solo apparentemente più Pop-ular e immediato. Per Bring me the Workhorse si sono fatti i nomi di Bjork, Portishead, Nina Simone, Pj Harvey, influenze che è possibile verificare solamente con il kit dell’entomologo, strumento certamente efficace e che restituisce risultati soddisfacenti solo se si accetta il compromesso della delimitazione o il passaggio ad un altro recinto che differisce solo per forma. L’immagine della purezza minacciata dalla decomposizione è un come un orzaiolo che sfalsa la visione e aiuta ad abbandonare e riprendere il ricatto del Pop, mette insieme frammenti compositivi dalle origini stridenti e non tanto nell’economia strutturale dell’intero album, ma nello spazio del songwriting classico reso instabile dalla capacità di slittare il senso con l’uso di climax violentissimi, sovrimpressioni tra archi e un ensamble rock, dissolvenze tra textures e voce; e soprattutto grazie a quell’ossessione narrativa che già nel passatofuturo di qualsiasi Crooner della golden era, si apriva al salto e alla mutazione come preludio di feconda entropia. Bring me the Workhorse occupa quel transito traslucido che confonde il timbro di Julie London con il sistema Modale di Hildegard Von Bingen riletto da Badalamenti/Lynch/Montgomery,uno degli album più immediati e complessi usciti quest’anno dalla fucina di Asthmatic kitty che Shara Worden racconta in esclusiva per Indie-eye Podcast attraverso la sua testimonianza e una session elettroacustica di quattro brani, registrata appositamente. Il primo album di My Brightest Diamond è uscito per il mercato americano lo scorso 22 agosto ed è previsto per il mercato Italiano intorno all’11 settembre grazie alla distribuzione di Promorama.it. La rete di Shara Worden, oltre al sito ufficiale, comprende la pagina dedicata al progetto sul portale di Asthmatic Kitty, e un profilo Myspace dal quale è possibile ascoltare alcune tracce. Indie-eye Podcast e il Podcast dedicato a My Brightest Diamond si ascolta attraverso le seguenti stazioni di passaggio:

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Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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