E’ passato poco più di un anno dalla pubblicazione di Polar Days e solo qualche mese dall’esibizione dei Ten Thousand Bees sul palco dell’ultima edizione del Mi ami; tra e oltre, una rete di intuizioni e stimoli, dal video intimo girato da Enrico Molteni sui suoni di Dead Of Night, visibile attraverso il profilo myspace della band, la replica estiva della sonorizzazione, o rimusicazione se preferite, per L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov, progetto voluto e desiderato dalla Cineteca Del Friuli, lo splendido progetto Arnoux diretto da Fabio Arnosti, parte del cuore ritmico dei Bees. Per una delle band più interessanti e creative del panorama Italiano tout-court non poteva esserci celebrazione migliore che quella del racconto libero e (in)diretto; un gioco di scambi e suggestioni che ci racconta anche Maniago, il propellente creativo della provincia Italiana, i coltelli e le strategie produttive della Knifeville dei fratelli Pilia e come ci dice Alessio Ghezzi in questa ricca intervista collettiva, il colore, la dolcezza e i chiaroscuri di un suono che è anche narrazione del posto dove si vive. Per chi scrive, i Ten Thousand Bees sono una band che sfugge ad ogni classificazione, non solo rispetto a quello che si produce tendenzialmente in Italia, spesso troppo legato ad un’imprecisata estetica Indie che si sovrappone violentemente alle intenzioni musicali, ma per una capacità di manifestare immagini e movimenti con la forza dell’invenzione sonora. Le immagini dal vivo contenute in questo video sono state girate durante la scorsa edizione del Mi Ami festival, mentre gli excerpts tratti da l’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov sono stati utilizzati dalla copia di pubblico dominio disponibile su archive.org sotto licenza creative commons. Buona visione.
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