venerdì, Novembre 8, 2024

La musica di Alex Ward

alex wardOggi ho ripreso in mano un vecchio cd dei Camp Blackfoot, acquistato intorno al 1999/2001 durante un loro minitour italiano, senza jewel case (l’avevano finita!); dall’ascolto di Critical Seed vs. the spartan society, ho pensato di accorpare una sinossi dell’esperienza musicale di Alex Ward (chitarrista dei Camp), grazie alle risorse saccheggiate in rete. Alex Ward classe 1974, inzia a studiare pianoforte e clarinetto rispettivamente all’età di 5 e 9 anni; sviluppa un’insana passione per la musica grazie alla collezione di dischi di mamma e papà e soprattutto per la presenza di una copia di This is Our Music di Ornette Coleman attraverso il quale si abbandona alla voragine dell’improvvisazione, soprattutto legata al Jazz e alla musica classica contemporanea. Questo interesse lo porta a frequentare un seminario di improvvisazione libera promosso da Community Music nel 1986, dove incontra Derek Bailey che lo trascinerà in una serie di eventi fino a organizzare la registrazione e la pubblicazione del suo primo cd nel 1991; quel Ya Boo, Reel and Rumble che lo vede duellare alla tenera età di 16 anni con il percussionista Steve Noble (Rip Rig and Panic, Bow Gamelan etc.). Come conferma di una formazione stratificata e complessa, Alex Ward forma una freeform rock band intorno al ’92, i Camp Blackfoot e sempre supportato da Noble si avvicina alla chitarra con uno stile che guarda verso la sperimentazione di Sonic Youth e Gastr del sol. Nel frattempo collabora a progetti di improvvisazione di varia provenienza, inclusa l’esperienza con gli Ellington Country di Eugene Chadbourne dove suona sax e clarinetto. L’avventura continua fino al 2001,anno che segna un forte periodo di impasse per Ward; il risultato di questa lunga fase di ricerca è il cd Hapless Days, completato nel 2004 e pubblicato solamente quest’anno dalla Copepod, label dello stesso ward, fondata insieme al tastierista Luke Barlow. Hapless days è una fusione incredibile di noise rock, improvvisazione jazz, space rock, funk sperimentale dove Ward si cimenta con una gamma di strumenti che vanno dal banjo, al violino, alla chitarra, fino al synth.  Alex Ward sta lavorando ad un probabile secondo capitolo di Hapless Days, con l’intenzione di affinare quello che per lui ha sempre rappresentato un problema complesso, ovvero l’immediatezza del suo songwriting. Indie-eye nell’attesa vi propone l’ascolto di una manciata di mp3 dei side projects legati ad Alex Ward presso la Copepod Records; la possibilità di scaricareEnemies, un estratto straordinario da Hapless Days, che rende l’idea di un funk-jazz alla Isaac Hayes come se fosse cantato da Thurston Moore posseduto dal cavallo di Capt. Beefheart (…aveva un cavallo?); e infine due download diretti tratti sempre da Hapless Days; non prima di avervi segnalato un gadget in vendita presso questa pagina della Luke Barlow band; un carillon meccanico che riproduce la prima traccia dell’ultimo album della LB band; il tutto per soli 5$, un affarone!

scarica: enemies 

 

Scarica i brani di Alex Ward

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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