Il 25 dicembre 2005 Derek Bailey ci ha lasciati all’età di 75 anni dopo una dura lotta con la malattia motoria che lo ha fatto soffrire per anni. Qualche blogger attento ne ha già parlato anche nella rete Italiana. L’approccio apolide e non categorizzabile di Bailey al suono e alla chitarra ha lasciato tracce complesse come textures in una discografia sterminata che sfugge ad ogni collocazione. Probabilmente Derek ha davvero fondato con la Incus records insieme ad Evan Parker e Tony Oxley la prima vera etichetta autonoma e indipendente Inglese; se appunto con Indie ci si riferisce a quell’ostinazione che ha attraversato tutte le sue esperienze, dalle più oscure prove personali alle collaborazioni illustri dove la sua tecnica improvvisativa minava l’illusione di Identità che spesso accompagna artisti con una forte personalità da esibire (o da nascondere). Apolide, davvero, non riesco a trovare altra parola più efficace per parlare del continuo scavare che Bailey ha portato avanti con Min Xiao Fen , con il terrorismo sonoro dei Ruins, con Keiji Haino, tra quelli che mi vengono in mente. Indie-eye non ama la celebrazione come concetto di testimonianza; in quel caso il movimento si arresta. Una selections di Download e materiali:
- Bio @ wikipedia
- Bailey suona per una scolaresca in un clip (53 MB // mpg) tratto da un video prodotto nel 1993 dalla Incus chiamato Mountain Stage
- Un tributo di John Allen della durata di tre ore, dedicato a Bailey e trasmesso il 26 dicembre da WFMU
- streaming di alcuni album
- Un mp3 in duo con Han Bennink