Per Indie-eye Network, Francesca Messina, incontra Giovanni Succi dei Bachi da Pietra. Fotografato da Giulia Naldini prima del soundcheck, ci parla del suo ultimo disco, Quarzo, uscito ad Ottobre, in sinergia fra le label Wallace e Santeria e recensito da Federico Fragasso da questa parte.
In brani come Lui verrà e Pietra della gogna ci sono continui riferimenti al medioevo, siamo sempre più sudditi che cittadini?
Siamo una nazione di individui che aspirano più alla sudditanza e al privilegio che alla cittadinanza e alla responsabilità che ne deriva, su questo non ci piove, siamo una democrazia troppo recente. L’Italia è una repubblica fondata sul favore, lo sappiamo tutti. Ma questo non c’entra con la mia canzone. La natura umana è sempre la stessa, non la cambia il Medioevo o la Globalizzazione. Non c’è sociologia nei BDP. Ad esempio Pietra della gogna, a seconda di come la vuoi leggere, può riferirsi alla vita, alla morte o al tempo. Sono queste tre cose che mi interessano realmente. Se tieni come soggetto uno di questi tre elementi ad ogni singolo verso di Pietra della Gogna, ti renderai conto di cosa intendo: ogni enunciato funziona in ogni caso.
In Dragamine cito: “ragazzo manda i titoli di coda.. lascia il posto il vecchio alla poltrona” c’è del sarcasmo nei confronti della gerontocrazia? La televisione gioca ancora un ruolo fondamentale nella società?
Aspetta ci devo pensare …
Come ci devi pensare?
Tu leggi tutto in chiave sociologica o para-politica. E’ l’esempio di come nelle cose puoi vedere quello che stai cercando. Mi spiace deluderti ma se stai cercando il gruppo alternativo con la sua bella retorica politica preconfezionata per far colpo sugli adolescenti dai 12 ai 35 anni, i Bachi Da Pietra non fanno al caso tuo. In Dragamine c’è l’idea dello spettatore immobile rispetto ad uno show televisivo che non cambia mai i suoi elementi. E’ una immagine tratta dal reale, ma la metafora è sempre e ancora una volta esistenziale.
Si ma non puoi negare che ultimamente, un certo modo di fare televisone ha stancato parecchia gente; anche nella scena musicale, c’è voglia di contenuti. Stà cambiando qualcosa? Io me lo auguro…
Dolcissima ragazza: chissene frega della televisione. Sono refrattario a parlare di tempi bui o barlumi di speranza, sono sciocchezze che si dicono e per quanto tu sia squisita, tu non me le farai dire. Parliamo del tempo piuttosto. In questo momento in Italia c’è la musica più bella che sia mai stata scritta negli ultimi vent’anni. Che qualcuno se ne accorga adesso o più tardi non importa. Di musicisti bravi che hanno qualcosa da dire e lo stanno facendo ce ne sono. (continua a pagina 2….)