Jem è il primo album sulla lunga distanza per Nick ‘Bernard’ Delap e Greta ‘Edith’ Caroll pubblicato da Bella Union dopo l’uscita di una serie di singoli prodotti durante il 2014 per Sways Records, brevi antipasti che lasciavano ben sperare riguardo a questa miscela ipnotica tra trip-hop, elettronica, world music e melodie tanto suadenti quanto oscuramente visionarie.
L’album regge perfettamente il confronto con i primi episodi del duo, introducendo elementi pop più marcati ma senza mai abbandonare quella soulfulness che caratterizza la voce di Edith, avvolta dalla produzione di Bernard, tra bassdrums lanciatissime e una propensione gotica che contrasta con gli elementi ballabili del suono. Sulla carta il risultato dovrebbe essere molto più freddo rispetto al desert-soul degli Opal Onyx, ma alla fine l’attitudine è la stessa e l’elettronica anni ’80 che sostiene il tutto conduce moltissimo calore, come accadeva nei primi album degli Shriekback, dai quali Bernard + Edith sembrano prelevare alcuni elementi.
Basta ascoltare un brano come Crocodile, dove tutti gli ingredienti di cui si parlava concorrono a recuperare le atmosfere di Victorialand dei Cocteau Twins, declinate in forma molto più club e ossessiva.
Se Bernard + Edith hanno dichiarato a mezzo stampa di esser principalmente influenzati dal trip-hop bristoliano (Massive Attach, Portishead) e dal Badalamenti di Twin Peaks, noi gli crediamo sulla parola ma si tratta comunque di suggestioni che non sbilanciano il risultato dalla parte dell’omaggio, grazie alle capacità inventive dimostrate che introducono gli elementi più disparati, tra cui echi gamelan, suoni del medioriente, momenti di purissima trance music. Contagioso.