Probabilmente fuori da qualsiasi concezione commerciale, ma incredibilmente brutti, sporchi e cattivi, e soprattutto polverosi, il duo che prende il nome Black Smokers, è in realtà un progetto parallelo di bluesmen dal cammino lungo dietro sé, su cui poco ,se non qualche segnale (ovviamente di fumo) ci è dato sapere, e, per restare in tema, meglio così.
L’ album in questione si chiama Used e contiene 16 belle tracce. Rivisitando i temi cari a Charlie Patton e John Lee Hooker (come non iniziare con un “hey Mama”) i nostri ci mettono un bell’ impegno, e arrivano a sonorità un po’ più moderne, più rock, che possono, volendo, ricordare gli Eagles of Death Metal, giusto per rammentarne uno, il tiro è il solito, e anche le radici. Cioè il suono del deserto, quello che mescola racconti indiani, grandi cappelli e serpenti a sonagli. Tra pezzi veloci e altri tipicamente blues, con tanto di slide e bluenote, restano presenti sempre il minimalismo e qualche folata sperimentale (c’ è un tehremin di tanto in tanto), e prende campo in maniera ineccebile la splendida voce di Marcello Milanese, istrione della formazione, una di quelle voci che sembrano fatte apposta per questo tipo di musica, presente Joe Cocker?. Alla batteria Ivano Zanotti. Bravo anche lui. Mixaggio e compressione da paura. Destinazione: America, solo andata.