Presentato in anteprima su rockit “E lo chiamarono Giustizia” è uno degli ultimi video realizzati da John Snellinberg, pubblicato lo scorso novembre sui canali di condivisione video della band di riferimento e del collettivo pratese attivo nel cinema indipendente da più di dieci anni.
“La Verità“, proposto in anteprima da repubblica Xl è invece quello più recente, realizzato sempre dal collettivo per La Band del Brasiliano e interpretato da Serena Altavilla, voce della band.
“Western” e “Nouvelle Vague”, riferimenti espliciti, ma riletti attraverso gioco e “trasduzione genetica”.
Tutta una questione di paesaggi e volti, tagli e punto di vista. Sintesi culturale e formale.
Godard-Demy-Risi-Missiroli nel primo caso, dove la narrazione prende direzioni stimolanti e inedite grazie alla sintesi del formato e allo spazio ricombinato (Godard che onora la committenza di Marithé e François Girbaud non recupera certo la nostalgia godardiana, riflettendo sulle ri-mediazioni del “frame”) mentre nel secondo il racconto prende piede guardando alle clip narrative dei novanta, avvitando genere e storie di bullismo più umane e “corrette” rispetto alla fredda e bellissima “radiografia” del desiderio di Dom & Nic.
In entrambi i casi la “nostalgia” non è una patina opaca, perché mantiene intatta la dimensione del gioco, costante nelle produzioni del collettivo. Si punta allora alla “verità” e non al simulacro della citazione. Giocare al cinema, da bambini o nelle simmetrie di un desiderio adulto, porta con se il doppio livello di una visione metacinematografica collettiva e famigliare, più pregnante e vicina della macchina che guarda se stessa, mentre guarda se stessa.