StyleWar è un collettivo di autori che si muove nel campo audiovisivo; realizzano commercials e video musicali e sono stanziati a Stoccolma e a Los Angeles. Tra live action e animazione 3D, hanno lavorato per Skoda, Ikea, Bacardi, Toyota, Nokia, Peugeot, Coca Cola e moltissimi altri brand, passando da spot live action, all’applicazione massiva di tecniche di rielaborazione tridimensionale dell’immagine fino all’animazione “vintage” rivista attraverso la pratica digitale (i bei commercial per “Frezza).
In ambito “music video”, il collettivo ha realizzato video come “Feeling good” per Faithless, dove i corpi dei ballerini sono “animati” come fossero marionette; “With every heartbeat” con una Robyn immersa in un set di poligoni virtuali modellati tridimensionalmente, approccio ripreso in modo più efficace con “Ruby” per i Kaiser Chiefs, dove intorno alla band che suona in un deserto emerge un’intera metropoli. Mondi virtuali che per “in this world” di Moby assumono le caratteristiche di un ibrido tra animazione e live action, minisaga aliena che include anche il video di “Sunday”.
A dirla tutta, Stylewar è un marchio che si porta dietro il sinonimo di produzione perfetta, levigatissima, legata alle trovate visive, professionalmente ineccepibile, anche sin troppo.
Sorprende quindi il nuovo video del collettivo realizzato per l’ingresso di Elliphant su Mad Decent, previsto per il primo aprile 2014 con un Ep intitolato “Look Like You Love It”.
Sorprende per una certa anarchia visiva che lo attraversa dall’inizio alla fine; “Revolusion” ha l’approccio frontale di alcuni street-video, e si basa sulla continua mutazione della Svedese Ellinor Olovsdotter (Elliphant) vero centro di una clip che assume connotazioni “bizzarre” per l’aderenza più forte ai corpi (c’è qualcosa dell’immaginario Die Antwoord) e la traduzione performativa e coloristica di una “rivoluzione” esperita prima di tutto sul piano “visuale”, inclusi alcuni riferimenti del teatro “Nō” giapponese re-interpretati dal basso.
Non cambia solo Ellinor, ma anche il set; tra location open air, ricostruzioni in studio, pareti reali e lo spazio di un “limbo”, corpo e spazio sono sottoposti a una continua dislocazione.
Tra le immagini più belle, la testa di Ellinor confezionata sotto vuoto.