Dan Tombs, nel definire il suo lavoro, parla dell’interesse per immagini obsolete, distorte, corrotte da interferenze e contaminate da una propensione alla fotografia e al design.
Aspetti che definiscono il campo in cui si muove, quello dell’installazione visual per i festival, le performance dal vivo, e l’image design per i club che lo ospitano.
Ha collaborato con artisti del calibro di Luke Abbott, Jon Hopkins, Walls, Factory Floor, Gold Panda, Hyetal, Seams, Transept, Tim Burgess, per i quali ha realizzato sfondi visual e videoclip che non hanno mai la forma tradizionale con cui li conosciamo, ma si avvicinano in qualche modo ai “sogni” catodici di Nam Jun Paik.
Questo ultimo per Factory floor non fa eccezione ed è un pianosequenza che fa pensare ad un suo possibile utilizzo in un contesto interattivo.