mercoledì, Dicembre 25, 2024

Fawn Spots – From safer place: la recensione

From Safer Place è il debutto per i newyorchesi Fawn Spots, la cui uscita è prevista per il prossimo febbraio 2015 su Critical Heights. Siamo dalle parti di Rites of Spring e degli Husker Du più compatti, il tutto rivisto da una prospettiva post-punk e oscura, grazie anche ai testi di Jonathan Meager influenzati da Sartre, la letteratura e la filosofia situazionista, Debord e T.S. Eliot.

Dieci tracce abrasive, memori dell’esplosione hardcore “intelligente” dei primi ’90, dove è possibile trovarci un po’ di tutto oltre alle influenze citate, in primis tutte quelle produzioni all’ombra della Dischord e della Slowdime Records, dove il punk, pur contaminato da moltissime altre cose, metteva ancora l’energia in primo piano, curandosi solo marginalmente delle derive cerebral-matematiche (The Most Secret Method, Regulator Watts…).

Nonostante il serbatoio delle idee sia questo, i Fawn Spots riescono comunque a stupire per la capacità di costruire brani articolati e di una certa complessità (la strumentale In front of the chesnut tree) senza lasciarsi mai alle spalle la furibonda urgenza che è il loro marchio di fabbrica: Recurring face, oppure la fratta e angolare A Certain pleasure calata improvvisamente in un pop melodico decadente per poi tornare nuovamente nel caos senza soluzione di continuità.

Ugo Carpi
Ugo Carpi
Ugo Carpi ascolta e scrive per passione. Predilige il rock selvaggio, rumoroso, fatto con il sangue e con il cuore.

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